venerdì 27 febbraio 2009

Italia e Pakistan: due novità nel campo dell'informazione religiosa


In questi ultimi giorni sono state lanciate un paio di interessanti iniziative che vale la pena segnalare.


La prima novità è italiana ed è nata in casa Rai. Si tratta del blog della struttura Rai Vaticano e per il momento vi scrivono un paio tra i più noti vaticanisti della televisione nazionale: Aldo Maria Valli e Giuseppe De Carli. Al momento il blog appare un po’ “ingessato”, com’è forse normale che sia per tutte le realtà che fanno capo ad una struttura ufficiale, ma l’idea è comunque senz’altro da promuovere.


L’altra novità proviene invece dal lontano Pakistan, dove è stata lanciata una televisione cattolica, cosa che nel nostro Occidente non farebbe quasi notizia ma invece ne fa nel Paese asiatico. "Good News Tv", questo il nome dell’emittente, fa capo all’organizzazione non-profit "Media for Jesus" ed è stata ideata e realizzata dal Centro catechistico di Karachi, che ne cura anche i contenuti, le trasmissioni, il palinsesto.


“Mi sono ritrovato in perfetta sintonia con il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, quando afferma che le tecnologie digitali sono un dono per l’umanità, che possono servire a diffondere solidarietà e comprensione fra la persone e i popoli”, ha affermato il direttore della nuova emittente, padre Arthur Charles. Auguri per l’avventura, ne avranno bisogno visto il difficile contesto in cui si troveranno ad operare.

mercoledì 25 febbraio 2009

Gerusalemme: un pellegrinaggio virtuale (ma non per questo non reale) per la Quaresima


È ormai datata la diatriba tra coloro che vedono nel virtuale una mera contrapposizione al reale e coloro che (molto più correttamente) vedono nel virtuale medesimo non già un sinonimo di falso, bensì semmai di potenziale.


Questa premessa era necessaria per presentare un’iniziativa davvero interessante legata al periodo quaresimale. Consiste in un pellegrinaggio virtuale (ecco il perché della premessa) a Gerusalemme ed è stata messa in atto dall’organizzazione caritativa britannica Christian Aid. Iscrivendosi al sito Lent Pilgrimage i partecipanti, attraverso video, podcast, gallerie fotografiche, storie e testimonianze, potranno compiere un vero e proprio pellegrinaggio in Terra Santa della durata di quaranta giorni.


Giorno dopo giorno, cliccandovi sopra si potrà conoscere, per esempio, Nazareth, Betlemme, Gerico, il luogo del battesimo sul Giordano, Ramallah e Hebron. Luoghi antichi e moderni che raccontano anche il conflitto ultradecennale che segna questa terra e che vogliono mostrare cosa significhi lavorare per la pace. I pellegrini virtuali potranno postare i loro commenti e riflessioni ed eventualmente porre domande, offrire preghiere e sostenere opere di solidarietà per le comunità locali. Un pellegrinaggio in cui spiritualità e solidarietà vanno a braccetto, e la cosa rappresenta senz’altro un valore aggiunto.

martedì 24 febbraio 2009

Quaresima: molte le iniziative in cantiere tra digiuni e diritto al cibo


Con oggi, Mercoledì delle Ceneri, inizia ufficialmente il tempo liturgico di Quaresima. Il messaggio papale di quest’anno è espressamente incentrato sul tema del digiuno, ma in quanti modi (e da cosa) si può digiunare? La risposta a tale domanda sembra scontata, ma lo è affatto, visto che non di sola astinenza dal cibo può trattarsi, come spiega bene questo articolo tratto dal mensile dei missionari comboniani Nigrizia. Si può andare infatti dal digiuno dall’automobile, a quello dall’acqua minerale a quello dagli sms. E ovviamente non poteva mancare la proposta di un digiuno da Facebook.


Sempre in tema di Quaresima, una particolare menzione la merita senz’altro un’iniziativa ecumenica congiunta delle chiese cristiane svizzere. Dal 1969, infatti, le due organizzazioni di cooperazione internazionale di ispirazione cristiana Pane per Tutti (evangelici) e Sacrificio Quaresimale (cattolici), realizzano durante il periodo quaresimale una campagna ecumenica unica nel suo genere in Europa. Due gli obiettivi: il primo consiste nell’opera di sensibilizzazione degli individui sulle questioni legate alla giustizia globale, ad esempio attraverso testimonianze di vita di persone che vivono realtà diverse dalla nostra, mettendo l’accento sui meccanismi che portano alla risoluzione dei problemi. Il secondo obiettivo è da sempre la raccolta di fondi destinata a progetti nei Paesi del Sud che si iscrivono nell’ambito della politica di sviluppo mondiale. La campagna 2009, particolarmente attuale, è dedicata ai cambiamenti climatici e al diritto al cibo per tutti.


Ulteriori informazioni sul ricco sito allestito per l’occasione.

Premio Giovanni Paolo II: un'opportunità per poeti, pittori, scultori e fotografi


Italia terra di poeti, si sa. Ma anche di pittori, di scultori e –perché no?- di fotografi. Sono queste quattro, infatti (poesia, pittura, scultura e fotografia) gi ambiti del premio intitolato a Giovanni Paolo II e giunto ormai alla terza edizione.


Al concorso possono partecipare (esclusivamente con opere inedite) artisti italiani o residenti. in Italia. Il Premio Giovanni Paolo II è nato da un’idea di Pio Pinto, regista e autore di manifestazioni culturali ed è dedicato al Papa polacco perché rispecchia quanto da lui affermato nella “Lettera agli artisti”, scritta il quattro aprile 1999 in occasione del Giubileo del 2000.


“La società –sottolineava il Papa nella Lettera- ha bisogno di artisti, come ha bisogno di scienziati, di tecnici, di lavoratori, di professionisti, di testimoni della fede, di maestri, di padri e di madri, che garantiscano la crescita della persona e lo sviluppo della comunità attraverso quell'altissima forma di arte che è « l'arte educativa ». Nel vasto panorama culturale di ogni nazione, gli artisti hanno il loro specifico posto. Proprio mentre obbediscono al loro estro, nella realizzazione di opere veramente valide e belle, essi non solo arricchiscono il patrimonio culturale di ciascuna nazione e dell'intera umanità, ma rendono anche un servizio sociale qualificato a vantaggio del bene comune”.


Termine ultimo per l’iscrizione al premio è il prossimo 30 aprile.

lunedì 23 febbraio 2009

Dio c'è (almeno in edicola e in libreria)

È da ormai diverso tempo che ai primissimi posti delle classifiche dei libri più venduti figurano opere che trattano argomenti di tipo spirituale, come i volumi di Enzo Bianchi e del cardinal Martini. Segno che si tratta di un filone che non da segno di esaurimento, anzi.

Sarà anche per questo che il numero attualmente in edicola della rivista scientifico – divulgativa (molto divulgativa, per la verità) Focus dedica gran parte della sua paginazione ad un argomento da far tremare le vene dei polsi: “Il più grande dei misteri: Dio”. Non meno impegnativi gli argomenti trattati: che cosa sappiamo di lui; i pareri di scienziati, filosofi e degli scienziati vaticani e le dispute sulla sua esistenza. All’interno della rivista l’argomento del dossier viene sviscerato con tre ampi articoli: Dio credere o no, La storia di Dio e Naturalmente cristiani.

Sul sito della rivista sono presenti anche tre forum dedicati rispettivamente a Che scopo ha la vita?, Ateismo e L‘anima esiste? Da segnalare anche una storia multimediale delle religioni fatta a spanne, ma che può servire da base per ulteriori approfondimenti e un sondaggio sull'esistenza di Dio. Tutta pubblicità gratuita, direbbe l'Onnipotente.

venerdì 20 febbraio 2009

Religioni, laicismo e società: se ne parla anche in Francia


Saldamente presente sulla scena pubblica nazionale da ormai qualche anno, il dibattito sui rapporti tra religione, laicità e sfera pubblica è più vivo che mai, come dimostrato anche dalla recente lettera del presidente della Camera Gianfranco Fini e dedicata appunto a tali tematiche.


Ma non si creda che tale dibattito sia limitato all’Italia (dove anzi esso appare spesso ingessato in posizioni semplicemente pro o contro il teoconservatorismo o i cosiddetti “atei devoti”). Quanto la questione sia di attualità è dimostrato dal fatto che anche in altri Paesi europei la problematica dei rapporti tra religione e sfera pubblica è più viva che mai. Per esempio la Francia, in cui il periodico del Partito Socialista, L’Hebdomadaire, ha dedicato alla complessa questione un lungo dossier del suo ultimo numero. La rivista è interamente scaricabile da qui in PDF (il dossier inizia a pagina 10 e termina a pagina 27) oppure è comodamente sfogliabile da qui in swf.


Particolarmente interessante l’intervista con il sociologo e storico Jean Baubérot che sottolinea come, a suo parere, Sarkozy stia incoraggiando la nascita di una religioni civile di stampo americano. Christian Terras, direttore della rivista Golias, si concentra invece sulle conseguenze della revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani.


Se una pecca si vuole trovare al dossier è di concentrarsi troppo sui rapporti tra stato e cattolicesimo ignorando i problemi posti dalla vasta minoranza musulmana che vive Oltralpe, ma si tratta comunque di una lettura interessante, benchè di parte.


giovedì 19 febbraio 2009

Territori palestinesi: a rischio importanti reperti di storia religiosa

Non solo la convivenza umana, ma pure importantissimi reperti della storia delle tre religioni monoteiste sono in pericolo a causa del conflitto in atto ormai da decenni nei territori palestinesi. A lanciare l'accusa è la rivista Archeologia Viva, che fa anche un sommario elenco dei maggiori siti archeologici presenti nell'area: Gerico, con il tell e la città erodiana; Betlemme, con le vestigia cristiane, le piscine di Salomone, il palazzo dell’Herodion e i monasteri del deserto, Hebron, con le tombe dei patriarchi e Sebastia e Nablus, le città dei samaritani.


Come spiega l'articolo, <<con gli accordi di Taba (1995) si era stabilito che Israele avrebbe trasferito (insieme al controllo del territorio), anche «la protezione e preservazione dei siti archeologici, la gestione, supervisione, concessione di licenze e tutte le altre attività archeologiche» all’amministrazione civile palestinese. Ma di fatto nulla o quasi è avvenuto. Dove l’Autorità nazionale palestinese è subentrata all’amministrazione israeliana, mancano fondi e professionalità per intervenire a tutela del patrimonio culturale. Nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est, territori occupati militarmente da Israele, l’accordo è sospeso e i beni culturali sono relegati in una sorta di «terra di nessuno».


Sembra un problema secondario, rispetto al dramma della popolazione, ma non lo è. E, guaio ancora maggiore, non si intravvede ancora una possibile soluzione al problema. Come per tuttò ciò che riguarda la regione, del resto.

mercoledì 18 febbraio 2009

Sanremo: le religioni in dialogo nel nome del Nobel per la Pace Moneta

Forse non molti ne sono a conoscenza, ma l’Italia, oltre ad aver conseguito non molti Premi Nobel in assoluto, può vantarne soltanto uno per la Pace. Ad essere stato insignito dell’ambito riconoscimento fu, nel lontano 1907, un giornalista e patriota milanese che rispondeva al nome oggi semidimenticato di Ernesto Teodoro Moneta. Per ricordare il centenario dell’attribuzione del Nobel a Moneta, è stato indetto nel 2007 un biennio di celebrazioni che vedrà la sua conclusione il prossimo 26 febbraio presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo.

La cittadina ligure ospiterà nell’occasione una tavola rotonda dal titolo “Ebrei, Cristiani e Musulmani: elementi comuni di dialogo per un mondo di pace”. All’evento parteciperanno monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea nonché  ex presidente di Pax Christi, il Rabbino Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana, Abd al-Wahid Pallavicini, presidente della Co.Re.Is. (Comunità Religiosa Islamica) e il gesuita Padre Paolo Dall’Oglio, fondatore della Comunità monastica di Mar Musa in Siria, laboratorio del dialogo cristiano-islamico. Moderatore del dibattito, Antonio Caprarica, Direttore di Radio Uno e dei Giornali Radio Rai.

Sanremo: non solo canzonette, quindi. Del resto, chi mai avrebbe avuto dubbi al riguardo?

martedì 17 febbraio 2009

Intermirifica.net: un nuovo portale per i siti cattolici mondiali


Si chiama Intermirifica.net (dal nome del documento conciliare che trattò il tema dei mezzi di comunicazione) e, se il progetto risponderà alla sue finalità, si tratterà davvero di un’ottima cosa. Promosso dal Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, unitamente ad altri organismi che si occupano di comunicazioni, il nuovo sito promette infatti di essere nientemeno che “il nuovo portale dei mass media cattolici di tutto il mondo”.


Come spiega don Justo Ariel Beramendi, curatore del progetto, il sito è attualmente in fase di sperimentazione e solo in spagnolo, ma altre lingue si aggiungeranno successivamente.


“Il portale ispirato al Web 2.0, spiega ancora Beramendi, è strutturato sul modello “wiki”: “Si potrà accedere come utente anonimo o come editore. Il primo può solo consultare tutte le informazioni pubblicate; il secondo, invece, può inviare aggiornamenti o segnalazioni. Per fare ciò occorre registrarsi. Tutti i dati inviati da un editore saranno filtrati da un moderatore”. Cosa quest’ultima, che farebbe rizzare i capelli in testa ad un wikipediano ma che forse era inevitabile.


Per il momento si possono inserire i dati in tre categorie: radio, tv e audio video. Successivamente verranno attivate altre categorie, tra cui agenzie stampa, giornali cattolici, scuole di comunicazioni.

lunedì 16 febbraio 2009

L'arte tra Oriente e Occidente (e tra modernità e tradizione)


Ci sono un bel po’ di mostre interessanti in giro, alcune delle quali conviene ricordare perchè dimostrano come religioni e spiritualità siano da sempre un serbatoio inesauribile di ispirazione per l'arte.


La prima è di Michelangelo Pistoletto, padre della cosiddetta “arte povera”, che espone a San Gimignano in una personale al titolo Il Tempo del Giudizio. Davvero particolare l’installazione che accoglie il visitatore: un tempio in cui le quattro religioni più diffuse nel mondo -Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo- raffigurate a riflettere su se stesse.


Più tradizionale (anche se fino ad un certo punto, visto che l’artista si serve di materiali inusuali quali pezzi di grondaie, lamiere, porte di armadi, pietre e vecchi specchi) l’esposizione della pittrice moscovita Irina Zatulovskaya. In Cantico dei Cantici, l’artista presenta parte della propria produzione inscindibilmente legata al mondo dell’Ortodossia.


Dear God è invece il titolo della seconda personale italiana di Joe Duggan, artista irlandese che ha l’ambizione di esplorare la religione in quanto costruzione umana.


Passando all’Oriente, non si può non segnalare The Disappearing Myth - Tibetan Painting as a Witness of Transition, una collettiva dedicata alla pittura buddhista organizzata in occasione dell’omonimo convegno ed in cui espongono cinque pittori tibetani di fama mondiale.


Storia della croce vera è invece il titolo della personale di Piero Pompili, in cui l'artista si confronta da par suo con quell'autentico capolavoro dell'arte universale che è la Leggenda della vera croce di Piero della Francesca (disclaimer: alcune delle immagini sono MOLTO crude, per cui si sconsiglia alle persone sensibili alle sofferenze degli animali di aprire la pagina)



Infine, visto che si aprla di arte e spiritualità, non si può non segnalare l'iniziativa Pietre Vive, promossa dai gesuiti romani e chec'è da augurarsi possa avere un seguito.

venerdì 13 febbraio 2009

San Valentino: una ricca serie di manifestazioni per ricordare il santo umbro

Romantici di tutto il mondo preparatevi perché domani, 14 febbraio, è il vostro giorno, ricorrendo la festa di San Valentino. E dov’è possibile unire più strettamente romanticismo e spiritualità se non a Terni, città natale del santo e luogo dove lo stesso è particolarmente venerato?

Per la verità, nella cittadina umbra i festeggiamenti non si limitano al 14 febbraio, ma si snodano per tutto il mese  (qui il programma in PDF) attraverso una serie di appuntamenti culturali, riflessivi, di festa e liturgici. Tra gli “Eventi valentiniani”, questo il nome della ricca kermesse, una menzione particolare va senz’altro fatta al Premio San Valentino, assegnato quest’anno a Ingrid Betancourt. Particolarmente significative le sue parole al momento di ricevere la premiazione: “Non merito – ha infatti affermato – di essere annoverata tra le personalità che, prima di me, hanno ricevuto questo premio. Ma questo premio non è mio. Questo premio è vostro: di tutti quelli che continuano a riempirmi d’amore. E’ come un bel film, come una fiaba, dopo tanti anni di solitudine, ritrovarsi di getto con tanto amore addosso. Tanto che quella prigionia terribile, che non augurerei a nessuno, oggi la vedo come una benedizione, come un miracolo che si rinnova ogni giorno”.

Per gli amanti dell’arte, Terni propone quest'anno anche StraValentino, una rassegna culturale organizzata da un gruppo di artisti locali.

giovedì 12 febbraio 2009

Religiolus: le religioni alla berlina (con l'"imprimatur" delle medesime?)

È stato presentato a Roma Religiolus, il film che, a detta dei commentatori, intenderebbe mettere le religioni alla berlina. Mentre altri, nelle opportune sedi, si soffermeranno sulle qualità del medesimo, quello che in questa sede merita di essere sottolineato è che alla presentazione medesima hanno partecipato anche tre esponenti di altrettante religioni.

La domanda è quindi d’obbligo: si tratta semplicemente di mosche cocchiere che hanno stabilito una sorta di intelligenza con il “nemico” o invece il film non intende tanto ridicolizzare le religioni in quanto tali, ma semplicemente mettere in guardia dagli aspetti “fondamentalisti” delle medesime e quindi operarne una sorta di “purificazione”?

Difficile che sia stata la prima ipotesi ad essersi concretizzata, visto il livello degli intervenuti. Si tratta infatti di Victor Magiar, assessore alla cultura dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, di Khalid Chaouki, dell’Associazione giovani musulmani e di Paolo Naso, cristiano protestante e direttore della rivista Confronti. Ecco per esempio quanto afferma quest’ultimo a proposito del film: "Larry Charles fa un'intelligente provocazione che si basa su tre punti : c'e' una denuncia del dogmatismo, laddove non vengono spiegate ai credenti i dogmi della fede. Poi si parla di pluralismo e dell'importanza che questo accada. Non per niente il documentario tratta questo punto in Olanda e negli Usa dove si vive un pluralismo religioso sconosciuto nel nostro Paese. Infine c'e' una denuncia dei fondamentalismi".

Insomma, magari (e chissà se la cosa è semplicemente un’eterogenesi dei fini) il film fa riflettere più di quanto ci si aspetti.

mercoledì 11 febbraio 2009

Caso Eluana e difesa della vita: la messa in guardia di Famiglia Cristiana (che dispiace ai potenti)


“La tutela della vita va assunta nella sua interezza”: questo il titolo apparentemente anodino dell’editoriale del prossimo numero di Famiglia Cristiana e di cui si è avuta notizia nelle ore in cui si consumava il dramma di Eluana Englaro. Con il risultato di rischiare di far passare sotto silenzio il contenuto del medesimo, che invece stabilisce uno stretto parallelo tra la vicenda che ha appassionato e diviso l’opinione pubblica e la recente legislazione in materia di sicurezza ed immigrazione.


Parallelo che è ben sintetizzato dall’occhiello delle’editoriale medesimo: “Politici incoerenti tra caso Eluana e provvedimenti su sicurezza”. “L'Italia precipita –scrive il settimanale- unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini (col rischio che qualcuno muoia per strada o diffonda epidemie), cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei 'Bravi' di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo. La 'cattiveria', invocata dal ministro Maroni, è diventata politica di governo, trasformata in legge. Così, questo Paese, già abbastanza 'cattivo' con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si è varcato il limite che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio".


Inutile dire che le accuse riportate hanno più di un fondamento ed altrettanto inutile dire che Maroni non l’ha presa bene. Ma utile ricordare che il parallelo tra le due vicende c’è eccome, anche se in queste ore a troppi fa comodo dimenticarselo.

lunedì 9 febbraio 2009

Yoga e religioni: la sua pratica ora fa discutere l'Islam

Della questione se la pratica dello yoga sia compatibile o meno con la spiritualità cristiana e di come sia possibile integrare il primo nella seconda, si dibatte ormai da anni e le posizioni in merito sono ormai sufficientemente ben definite nelle loro linee generali.

Minore attenzione è stata finora posta alle problematiche relative alla relazione tra yoga ed altre forme di religiosità. Provvidenziale, quindi, un articolo del quotidiano francese Le Monde (ripreso in Italia da Internazionale) nel quale si parla della compatibilità tra pratica dello yoga ed islam. Le autorità musulmane sono in proposito divise: mentre in Malesia ed in Indonesia, infatti, le pratiche yogiche sono vietate, diversa è invece la situazione in India.

Nel subcontinente asiatico, addirittura, come spiega il quotidiano francese, lo yoga non solo è lecito, ma assurgerebbe addirittura al ruolo di volano del dialogo interreligioso tra induisti e musulmani in quanto “ciascuno è libero di intonare Om, lodare Gesù o Allah, a patto che la posizione del loto sia rispettata".

E indubbiamente è migliore questa posizione di quella che fa dello yoga, pratica antichissima e venerabile, una semplice ginnastica alla moda.

giovedì 5 febbraio 2009

Dom Helder Camara: un convegno per ricordarlo a cento anni dalla sua nascita

“Quando io do da mangiare a un povero, tutti mi chiamano santo. Ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora tutti mi chiamano comunista”. In questa frase sta tutta la grandezza umana e spirituale di dom Helder Camara, che se fosse ancora vivo compirebbe domani cento anni, essendo nato il 7 febbraio 1909 nella brasiliana Fortaleza per finire i suoi giorni nel 1999 nella sua Recife.


Una biografia troppo densa, quella di dom Helder, per poter essere riassunta in poche righe, basti qui ricordare la sua opera al Concilio Vaticano II, su cui si può leggere il bellissimo Roma, due del mattino, tradotto e curato amorevolmente dall’amica Sandra Biondo.


In occasione del centenario della nascita, il 14 febbraio prossimo si terrà a Milano un convegno con testimonianze di studiosi e personalità che hanno amato e studiato la personalità del vescovo brasiliano.


Chi non ha la possibilità di partecipare al convegno, può comunque utilmente approfondire la sua conoscenza utilizzando per esempio queste risorse: l’associazione a lui dedicata, una testimonianza di padre Piero Gheddo, una breve ma essenziale biografia e il trailer del film a lui dedicato Il santo ribelle.


E chissà cosa penserebbe dom Helder di certe norme appena varate dal parlamento italiano, anche se non ci vuole una grande fantasia per immaginarlo.

Etty Hillesum: un monologo teatrale per conoscerla meglio


Quello di Etty Hillesum non è un nome eccessivamente noto, purtroppo, anche se i suoi scritti sono stati praticamente tutti tradotti in italiano e non mancano saggi di approfondimento sulla sua figura. Una prova del crescente interesse verso la sua figura è dato dal monologo teatrale teatro “Cercando un tetto a Dio”, in scena stasera e domani a Forlì, ma che sta girando varie parti d’Italia.


A riprendere in mano i diari e le lettere della ventiseienne figlia della borghesia intellettuale ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943, è stata la scrittrice ed editorialista di Avvenire Marina Corradi che ha riadattato i testi per il palcoscenico. La vicenda, narrata in prima persona dalla stessa protagonista, interpretata dall'attrice Angela Demattè sola in un monologo diretto dal giovane regista Andrea Chiodi, passa attraverso le passioni, la conversione e il cambiamento umano e spirituale di una ragazza brillante e intensa.


Nei testi, Etty racconta quelli che saranno gli ultimi due anni della sua vita. Anni di guerra e di persecuzioni razziali, trascritti in undici quaderni e lettere fitti di problemi personali e incontri con persone che l’aiuteranno a cambiare prospettiva sulla realtà. Così, quando tutto si incrudelisce e tende verso la morte, la ragazza parla di speranza e gioia di vivere.


Una figura che vale davvero la pena di conoscere.

mercoledì 4 febbraio 2009

Il Concilio tra ricezione e rifiuti in un ciclo di incontri milanesi

“L’eredità del Concilio” : questo il tema di un ciclo di incontri organizzati dalla Fondazione Ambrosianeum di Milano in concomitanza con il 50° anniversario dell'annuncio del Vaticano II e che prende il via oggi presso la sede della medesima fondazione culturale. L’iniziativa si articola in un ciclo di tre incontri: a quello di stasera prenderanno parte Virginio Melchiorre e Alberto Melloni, l’11 febbraio sarà la volta di Salvatore Natoli e Giuseppe Angelini, mentre il 25 febbraio concluderanno la serie di incontri Franco Garelli e Vito Mancuso. Argomento quanto mai scottante, quello del Concilio, come dimostrato dalle roventi polemiche di queste settimane conseguenti alla “riabilitazione” dei vescovi lefebreviani e come testimoniato anche da un sunto dell’intervento che Alberto Melloni terrà stasera e che è stato anticipato in un articolo pubblicato dal Corriere della Sera e disponibile sul sito dell’Ambrosianeum. In esso, lo studioso afferma tra l’altro che “la polemica, o se si vuole lo scandalo esploso in questi giorni è utilissimo per capire qualcosa di più del concilio, di allora e di oggi e per uscire dai nominalismi e dalle astuzie: perché le cose in questione sono di tale portata che non è il nominalismo o l’astuzia che può servire”. Sul medesimo tema della ricezione del Concilio e delle polemiche di questi giorni, interviene anche un editoriale di Famiglia Cristiana che farà discutere. Anzi, che ha già cominciato a farlo.

martedì 3 febbraio 2009

USA: sono gli afroamericani i più religiosi, afferma uno studio


Non c’è dubbio che uno dei principali motivi sia anche l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca, fatto sta che l’interesse per il ruolo degli afroamericani nella società americana sia in vertiginoso aumento. Come dimostra un interessante studio della società di ricerche PewForum sulla religiosità dei neri negli USA.


L’analisi suggerisce che gli afroamericani sono in generale da considerarsi molto più attenti alle tematiche religiose rispetto al totale della popolazione (e si badi che quella americana è già in generale una società assai attenta a tali tematiche). Tale interesse è manifestato sia dal livello di affiliazione ad una particolare religione, sia dalla frequenza nella preghiera, sia dall’importanza data dalla religione nella propria esistenza.


In particolare, circa 8 neri su 10 (per l’esattezza il 79%) affermano che la religione è molto importante per la loro vita, mentre la percentuale scende al 56% se rapportata al totale della popolazione. Mentre un 39% della popolazione americana adulta frequenta regolarmente un luogo di culto, la percentuale schizza al 53% considerando solo gli afroamericani. Similmente, se un 58% di americani afferma di pregare regolarmente almeno una volta al giorno, per i neri la percentuale sale al 76%.


L’inchiesta fa anche notare che il 78% dei neri americani sia di religione protestante a fronte di una percentuale del 51% se il raffronto viene fatto con il totale della popolazione.

domenica 1 febbraio 2009

Miracolo a Venezia: un pasto a pochi euro in pieno centro grazie alla diocesi


Vi trovate in gita a Venezia, mettiamo dalle parti di Piazza San Marco, arriva l’ora di pranzo e vi viene voglia di pasteggiare in un ristorante di fascia medio-alta con poco più di dieci € ma la cosa vi sembra un miraggio? Anzi, un vero e proprio miracolo? Beh, da oggi il miracolo è possibile. E non usiamo il termine a caso, in quanto a trasformare i sogni in realtà ci ha pensato il patriarcato della città lagunare, per l’esattezza la Procuratoria della celeberrima basilica, che ha pensato bene di trasformare alcuni locali di sua proprietà in un ristorante dai prezzi più che accessibili.


Alla “Basilica” (questo il nome del locale che apre oggi i battenti) si mangia infatti per la più che modica cifra di 13 €, e il servizio è comunque di primo’ordine: “Ci possiamo permettere un pasto con scelta tra otto primi, sette secondi, sei contorni soltanto perché la Procuratoria non ha fini di lucro: a noi basta pareggiare - spiega il gestore dei servizio - L'obiettivo della Procuratoria –aggiunge- è di dare un pasto di livello medio alto a un prezzo accessibile a tutti coloro che vengono a visitare la Basilica di San Marco, interpretando il desiderio di accoglienza della Chiesa veneziana".


Inutile dire che l’iniziativa, oltre il plauso dei turisti ha provocato pure qualche mugugno da parte degli altri ristoratori veneziani, i quali si sono affrettati, a loro volta, a ritoccare verso il basso i prezzi dei loro menù. E pure questo è un altri piccolo miracolo.