venerdì 30 novembre 2007

Dialogo cristianesimo - islam: una risposta (e un'occasione mancata)

Con una lettera firmata del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto XVI ha risposto alla lettera aperta "Una parola comune tra noi e voi", che lo scorso 13 ottobre, in occasione della fine del Ramadan, 138 guide religiose musulmane avevano indirizzato a lui e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane. Ne avevamo parlato qui. La risposta è senz’altro una buona notizia, però, visto che il messaggio era indirizzato comunitariamente a tutti i capi cristiani, aleggia nell’aria l’interrogativo rilanciato nel suo blog da Luigi Accattoli e così sintetizzabile: “la Santa Sede, cioè il papa, risponderà da sola? Non sarebbe meglio se rispondesse insieme agli altri 26 leaders delle Chiese cristiane che erano nominate nell’intestazione della lettera? (…) Perché allora non rispondere insieme, o almeno non provarci? Diamo per scontato che il mondo cristiano oggi è più diviso al suo interno di quanto non lo sia quello musulmano? L’ecumenismo più che affermato andrebbe messo in opera quando possibile e questa a mio avviso sarebbe un’ottima occasione: un fatto nuovo al quale rispondere in modo nuovo. Senza contare il fatto che una risposta corale avrebbe maggior peso di interlocuzione”. Tutto giusto, peccato che a questi interrogativi nessuno darà mai una risposta, almeno ufficiale.  

giovedì 29 novembre 2007

Identità e dialogo: un interessante convegno in programma a Parma

“Identità e dialogo tra culture e religioni diverse”: è questo l’interessante tema del convegno che si svolgerà dopodomani, sabato primo dicembre, presso la Fiera di Parma. Organizzato dall’Editrice La Scuola in collaborazione con il comune di Parma, l’evento prevede un confronto tra grandi personalità: Mons. Luciano Monari (Vice Presidente della CEI), il Prof. Salvatore Natoli, il Prof. Giovanni Maria Vian, il Prof. Padre Michele Piccirillo, il giornalista Aldo Maria Valli e l’On. Valentina Aprea affronteranno l’argomento dal punto di vista filosofico-religioso durante la sessione mattutina, mentre i rappresentanti delle istituzioni territoriali ed il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni saranno i protagonisti nel pomeriggio di due tavole rotonde tecnico-operative per affrontare il delicato tema anche dal punto di vista di chi opera nella scuola. Secondo gli organizzatori, il convegno vorrà essere l’occasione per parlare di religioni e di modelli di integrazione, di radici cristiane e relazioni con l'Islam o le altre religioni, del valore delle tradizioni religiose e delle specificità delle diverse fedi.

mercoledì 28 novembre 2007

Adotta un terrorista e prega per lui: dagli USA una nuova forma di guerra al terrore


Una cosa è certa: agli ideatori del sito Adopt a Terrorist for Prayer non fa certo difetto la fantasia. Alla domanda sul come combattere la guerra al terrorismo internazionale, devono infatti essersi risposti che non ci poteva essere risposta migliore che la preghiera. Ma non una preghiera, come dire, generica, bensì avente per oggetto uno specifico terrorista. I volti dei quali (sia detto con il massimo rispetto) non inducono certo pensieri oranti, ma è forse questo il bello della sfida. Liste e foto dei terroristi (siano essi ricercati o detenuti) sono forniti direttamente dal Dipartimento di Stato americano. In perfetto stile due-punto-zero, scopo dei sito è tra l’altro quello di mettere in collegamento coloro che pregano per lo stesso terrorista, mentre del medesimo vengono fornite tutte le informazioni utili. Gli organizzatori sperano di raggiungere il mezzo milione di oranti pro-terroristi entro la fine dell’anno.

martedì 27 novembre 2007

Notizie tra fantasy e fantascienza (ma sempre rigorosamente spirituale)

Il sottoscritto ha un’antica e mai sopita (anche se purtroppo sempre meno praticata) passione per la fantascienza. La quale passione fa capolino ogni qual volta legge notizie in grado di risvegliarla. La prima, in verità, non riguarda la fantascienza in senso stretto, bensì la fantasy, genere con essa imparentato. "The 13th Disciple" (il tredicesimo discepolo) è il titolo di un film, ancora nella fase di programmazione, che vorrebbe narrare la storia di un fratello gemello di Gesù reincarnatosi ai nostri tempi sotto le spoglie del capo di una setta religiosa. Mah. Chissà se l’opera troverà finanziatori. L’altra notizia riguarda “La bussola d’oro”, il film che alcuni gruppi di fondamentalisti cristiani (siano essi cattolici o protestanti, in questo caso, purtroppo, l’ecumenismo funziona) hanno messo sul banco degli imputati perché Philip Pullman (autore del romanzo da cui è tratto il film) sarebbe ateo. Chissà come stanno le cose, ma almeno aspettiamo di vedere il film, prima di criticare. L’ultima notizia è di scienza senza *fanta*, ma è troppo carina per non essere segnalata. Avete mai pensato che un automa avrebbe potuto realizzare un manoscritto della Bibbia alla maniera degli antichi monaci medievali? No? Allora eccovi serviti (gli originali sono più belli, però).

lunedì 26 novembre 2007

E' dedicato al meticciato l'ultimo numero della rivista Oasis

È arrivato in libreria l’ultimo numero di Oasis, ottima pubblicazione in più lingue (italiano, inglese, francese, arabo e urdu). L’ultimo numero della rivista, di cui ci siamo già occupati, ha come titolo “Uno più uno uguale tre. Quando i mondi si toccano: ipotesi sul meticciato contemporaneo” e tenta di rispondere, tra l’altro, alle seguenti domande: ciò che avviene oggi nel mondo, sull’onda delle migrazioni dei popoli e della globalizzazione tecno-economica, può essere definito come un gigantesco, caotico e drammatico incrociarsi di civiltà e di culture? La categoria di meticciato è utile per capire i processi del cambiamento? Quale il volto del meticcio di oggi? Tra i contributi apparsi sulla rivista e  meritevoli di segnalazione, l’editoriale del Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola e la riflessione sull’argomento di otto studiosi provenienti da esperienze diverse.

venerdì 23 novembre 2007

"I destini del sacro": un interessante convegno da oggi a Reggio Emilia

“Se anche il profano fosse diventato sacro? Cosa si intende allora con il concetto di sacro? In quali pratiche rituali e testi lo possiamo incontrare? Appartiene solo alla sfera religiosa o anche al mondo della moda? Poi, se il consumo è come una religione, cosa diventa luogo oppure oggetto di culto? Insomma, quali pieghe sta assumendo oggi il sacro in un mondo di culture sempre più interconnesse?”. Davvero molto ma molto interessanti queste domande. E si sa, almeno questo è il personalissimo parere del sottoscritto, le domande sono sempre più interessanti ed intriganti delle risposte. A tali quesiti cercherà di rispondere Destini del sacro. Discorso religioso e semiotica delle culture, che è il titolo del XXXV Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici che si terrà a Reggio Emilia da oggi a domenica prossima. L’intento del congresso, come affermano gli organizzatori, è avviare un produttivo dialogo interdisciplinare, confrontando prospettive di ricerca e risultati raggiunti all’interno di ogni specifico campo di studio. Questo, dal momento che il sacro è concetto teorico, ma anche una parola ricca di significati che coinvolge pratiche rituali, compare in diversi discorsi, da quello religioso a quello politico, e viene rappresentato in varie forme d’arte.


mercoledì 21 novembre 2007

Si avvicinano alla scadenza le iscrizioni al primo "Premio Webmaster Cattolico"

Mancano ancora pochi giorni, ma c’è comunque ancora tempo per partecipare alla prima edizione del concorso nazionale ‘Premio Webmaster Cattolico’. Entro il 26 novembre 2007, infatti, chi lo vorrà, potrà iscrivere il proprio sito al concorso indetto dalla WeCa, l’associazione dei webmasters cattolici. Durante il mese di dicembre 2008 una giuria, presieduta dal presidente di WeCa, Mons. Franco Mazza, valuterà i siti ammessi al concorso in base a criteri di coerenza della comunicazione, architettura, funzionalità, qualità della gestione, contenuto, accessibilità. Queste le categorie per le quali si può concorrere: 1) Siti istituzionali e associativi: Diocesi; Enti, associazioni, aggregazioni. 2) Siti personali. 3) Siti parrocchiali - (Premio Parrocchie.it). Per quanto riguarda la sezione speciale Premio Parrocchie.it, è possibile votare, sul sito www.parrocchie.it, il sito preferito tra i primi dieci selezionati. Vedremo chi risulterà vincitore, personalmente sono curioso, e molto (e comunque il logo è carino).

Olanda: Paperino "cacciato" dall'Arca di Noè

Non ci crederete, ma hanno espulso Paperino dall’Arca di Noè. Beh, messa così, in effetti, sembra una battuta, ma la cosa è vera, anche se merita una spiegazione. Tutto parte da Johan Huibers, un ingegnoso olandese (ne abbiamo parlato tempo fa) che si è messo in testa di costruire una copia della celebre Arca. Che sembra essergli venuta decisamente bene: anche se le dimensioni sono solo un quinto di quelle originali, il suo aspetto esteriore è tale e quale quello che siamo abituati a vedere nelle illustrazioni. Huibers e i suoi collaboratori hanno fatto quindi attraccare il veicolo natatorio noachico in diversi porti olandesi, compresi Amsterdam e Rotterdam, per mostrarlo ai bambini e spiegare loro la storia di Noè. Iniziativa lodevole, non c’è dubbio, solo che, a scopo didattico mostravano ai bimbi in visita all’Arca una clip tratta dal celebre Fantasia 2000 in cui compare il celebre papero disneyano. Apriti cielo. I membri di una chiesa Riformata locale hanno protestato per la presenza pennuta ed i membri dello staff dell’Arca, per evitare polemiche, hanno deciso di cassarlo. Peccato, però, il cartoon è davvero delizioso. E poi è così diseducativo Donald Duck? Mi sa tanto che le cose diseducative sono altre.

lunedì 19 novembre 2007

Urbino: una laurea honoris causa per mons. Ravasi, studioso della Bibbia

La Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” conferirà oggi a monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, la laurea ad honorem in Antropologia ed Epistemologia delle Religioni. La motivazione della laurea ad honorem, secondo quanto affermato dal Consiglio di Facoltà, parla di mons. Ravasi come di “una delle personalità più apprezzate e conosciute della cultura cattolica italiana” per l’eccellenza “dell’attività scientifica e la straordinaria capacità di alta divulgazione dei temi biblici”. Il titolo della lectio magistralis che mons. Ravasi terrà in occasione del conferimento della laurea è infatti: “La Bibbia come grande codice della cultura occidentale”. Alcuni scritti, divulgativi ma interessanti, del neo-laureato si possono trovare qui. È davvero una bella notizia, questa della laurea ad honorem a mons. Ravasi, prima di tutto perché se la merita in toto (visto che alla Bibbia ha dedicato circa 150 volumi) e poi perché l’università marchigiana ha l’opportunità, conferendo questa, di lavare l’onta di altre lauree conferite recentemente con forse qualche (si noti la delicatezza) superficialità.

Amartya Sen, il terrorismo internazionale e le religioni

“Il dialogo tra le religioni non argina l’odio”: un titolo così non poteva ovviamente non attirare la mia attenzione. E in effetti, l’articolo che il premio Nobel Amartya Sen ha pubblicato sul Corriere della Sera merita la massima attenzione. Con qualche però. L’economista indiano prende le mosse da un rapporto, denominato “Un cammino civile verso la pace” e redatto dalla Commissione del Commonwealth, che ha il compito di indagare le cause del terrorismo internazionale. Parlando della questione delle identità, Sen scrivi che “persino l'immane violenza scatenata dalla Prima guerra mondiale, che costrinse tanti europei a partecipare da protagonisti consapevoli a una guerra inutile, si giustificava esaltando le identità nazionali, a scapito di tutto il resto. Oggi, l'effetto dirompente di una priorità così esasperata scaturisce sempre di più dall'affermazione di un'identità religiosa, anziché nazionale, ignorando tutte le altre eventuali appartenenze”. Osservazione ineccepibile e riguardo alla quale è difficile fare obiezioni. Poi però l’autore prosegue affermando che “persino il voler instaurare un «dialogo tra le religioni», che per quanto animato da buone intenzioni resta sempre piuttosto angusto (benché molto in voga in questo momento), rischia di minare seriamente altri tentativi civili, che si ricollegano a lingua, letteratura, espressioni culturali, politiche nazionali e interazione sociale capaci di aiutare gli individui a sottrarsi allo sfruttamento delle differenze religiose, perché questo ben presto minaccia di scalzare tutte le altre affiliazioni”. Cioè, pare di capire (anche se questo si comprende solo dall’insieme dello scritto) che l’autore auspicherebbe l’eliminazione di tutte le differenze (comprese, è questo il punto, quelle religiose) perché solo questo aiuterebbe a superare l’odio e la violenza montanti nel mondo. Magari questa è una semplificazione. Magari ho capito così solo io. Magari non era questa l’intenzione di Sen, però sarebbe bello discuterne con lui e si tratta di uno scritto davvero interessante.

venerdì 16 novembre 2007

Animali e religioni tra Oriente e Occidente

Davvero carinissima (e quindi meritevole di rilancio) questa cosa segnalatami da Boh dei cani onorati in Nepal in occasione della festa di Tihar. Anzi, con l’occasione “smaltisco” un po’ di materiale relativo al rapporto “animali – religioni”.

Può succedere che i nostri pets ci lascino anticipatamente. Come ricordarli in modo adeguato? La Pet Tribute Creations viene in nostro soccorso: con neppure 20 dollari (e ricordiamoci il favorevole cambio con l’euro) possiamo portare a casa un’illustrazione raffigurante il nostro animaletto scomparso tra le braccia di Gesù o della Madonna. Magari a qualcuno la cosa potrà sembrare kitch, ma siamo certi che Lui non sarebbe contrario.


È appena uscito in libreria «Gli animali del Vangelo raccontano...», del noto sacerdote – scrittore Alessandro Pronzato, particolarmente raccomandabile anche per la prefazione di Paolo De Benedetti, noto amico degli animali.


Il Los Angeles Times pubblica un articolo il cui titolo può far sobbalzare sulla sedia, ma il cui contenuto è davvero interessante.


E infine: avete mai pensato che a Natale potreste regalare un animale? Ma non un pet, bensì uno che serve per vivere alle popolazioni delle zone più svantaggiate del pianeta. Ecco un’utilissima guida per sapere come fare.     

mercoledì 14 novembre 2007

Suore o colf? La vicenda di Albano Laziale varca la Manica

Beh, devo fare davvero pubblica ammenda. Lì per lì avevo preso sottogamba la questione delle suore “cacciate” (notasi le virgolette, la questione è ancora controversa) dal vescovo di Albano perché si rifiutavano di fare le colf del parroco e del vice parroco. Come scrive Giacomo Galeazzi su La Stampa “le suore dovevano prestare servizio «materiale» ai due anziani sacerdoti presenti nella parrocchia. La richiesta è stata giudicata «inaccettabile» dalla superiora della casa generalizia di Lucca, e così il vescovo ha dato il benservito alle tre sorelle, nonostante i parrocchiani gli avessero chiesto, con una petizione che ha raccolto 1500 firme, di ritornare sui propri passi”. La vicenda deve avere comunque un suo spessore, se ora se occupa pure Ruth Gledhill, vaticanista del prestigioso Times, nel suo blog (e comunque Joe, autore del primo commento al post di Ruth, dev’essere proprio un bel birichino a farsi venire certi pensieri).

Gran Bretagna: forti opposizioni al "cappellano multireligioso"

Negli ospedali è bene che ci sia un unico cappellano che si occupi dei degenti di tutte le confessioni religiose o è piuttosto meglio che ciascuna fede abbia il proprio? Vista dall’Italia, la domanda (e l’alternativa che la stessa pone) sembra davvero lunare. Così non è invece in Gran Bretagna, dove il governo di Gordon Brown (per motivi di bilancio, non certo ecumenici) sembra decisamente orientato verso la prima ipotesi. Per scongiurare la cui attuazione si è addirittura costituito un comitato formato da parlamentari di diverso schieramento politico denominato “All Party Parliamentary Group for Chaplaincy”. La cosa sta provocando diverse polemiche oltre Manica e sarà interessante seguirne gli sviluppi. Chissà che un giorno o l’altro anche in Italia vedremo un imam accostarsi al capezzale di una vecchietta con il rosario in mano. Oggi sembra fantascienza, ma domani?

martedì 13 novembre 2007

Francia: un interessante sondaggio sull'avvenire del cristianesimo

Il quotidiano cattolico francese La Croix (che sia detto tra parentesi è un gran bel giornale) ha fatto realizzare dall’agenzia specializzata Ifop un sondaggio dall’impegnativo titolo di “L’avvenire del cristianesimo”. Interessanti i risultati, secondo i quali la maggioranza dei francesi ritiene che nella società attuale i cristiani “siano sufficientemente visibili”. Curioso che solo 4 francesi su 10 affermi di conoscere personalmente un amico o un vicino che sia “praticante” o “impegnato” nella vita della Chiesa. Per quanto riguarda le due principali missioni che i francesi assegnano alle Chiese per il 21° secolo, le stesse sono state individuate nella lotta alla povertà e in azioni per la pace nel mondo. Preoccupante (forse) che la maggioranza dei francesi (62%) si dica d’accordo riguardo l’ipotesi secondo la quale “tutte le religioni equivalgono”. In ogni caso, si tratta di un gran bello studio del quale sarebbe bello leggere l’equivalente nel nostro Paese.

lunedì 12 novembre 2007

Tutto è impermanente (anche i PC)

Capita che vi rubino un portatile che vi era caro perchè dentro c'erano cose cui tenevate, come posta, foto e documenti vari. L'occasione può essere però propizia per riflettere sulla saggezza delle grandi religioni. Per pensare, per esempio, che, come ci ricorda ogni tanto chi di queste cose se ne intende, tutto è impermanente (quindi perchè non dovrebbero esserlo i PC?). Oppure, per rimanere nel solco del cristianesimo d'Occidente, che anche in ciò bisogna trovare perfetta letizia. Che poi, a pensarci bene, sono due facce della stessa medaglia

Teocinema: a Barcellona si indaga sul rapporto tra cinema e spiritualità

Dal 15 al 17 novembre Barcellona sarà sede di un evento molto interessante per tutti coloro che sono interessanti al rapporto cinema-spiritualità. Nella capitale catalana si svolgerà infatti il primo congresso internazionale su Cinema e Teologia. I lavori inizieranno con una conferenza sulle chiavi per una lettura teologica del cinema pronunciata dal professor Lloyd Baugh, S.J., della Pontificia Università Gregoriana, cui seguirà una sezione dedicata a cineasti come Dreyer, Tsarkovski, Buñuel, Lars von Trier, Kieslowski e Woody Allen. L’Italia sarà rappresentata dal regista Ermanno Olmi (il quale dovrebbe anche intervenire personalmente ai lavori) autore di capolavori come L’albero degli zoccoli, La leggenda del santo bevitore, fino all’ultimo Centochiodi. Tra le iniziative in programma anche una tavola rotonda sul tema “Il Dio dei registi”.

venerdì 9 novembre 2007

Istat: poca religione nella vita quotidiana degli italiani

Il rapporto Istat “La vita quotidiana nel 2006" è un corposo documento (oltre 2,5 MB in PDF) che però vale davvero la pena scaricare perché ricchissimo di dati, cifre e riflessioni. Ovviamente, la parte che qui ci interessa è quella che inizia a pagina 173 ed intitolata “La partecipazione sociale e la pratica religiosa”. Per quanto riguarda in particolare quest’ultima, il rapporto evidenzia come si stia ormai stabilizzando la decrescita di coloro che si recano abitualmente in chiesa una o più volte la settimana mentre è in incremento la quota dei frequentanti solo saltuariamente e dei non frequentanti. Chissà, forse è anche questa scarsa frequentazione dei luoghi di culto ad essere responsabile dell’ignoranza religiosa degli italiani di cui si parlava qualche post fa. E comunque (non che la cosa consoli, tutt’altro) negli USA non stanno certo meglio. Un trafiletto pubblicato dall’ultimo numero del mensile Jesus (purtroppo non online) ed intitolato significativamente “Mc Donald’s batte Mosè”, informa infatti di un sondaggio svolto recentemente nel Paese relativamente alla conoscenza religiosa degli americani. Dire che i risultati sono sconfortanti è poco: gli intervistati hanno infatti dimostrato di ricordare meglio gli ingredienti del Big Mac che le Tavole della legge. Non è proprio il caso di concludere che mal comune è mezzo gaudio.

 

mercoledì 7 novembre 2007

Le suore miciofile maremmane e il Maine Coon

“Tra le zolle di terra tufacea della bassa Maremma e il verde muschiato dei cerri  tanto presenti da dare il nome al luogo: Cerreto, sorge, a qualche chilometro da uno dei più antichi borghi medievali, il nostro allevamento di gatti maine coon (…) maestoso nel portamento, dal carattere amabile: il più grande tra i piccoli felini”. Non ci sarebbe nulla di strano se queste parole fossero riportate nel sito di un qualsiasi allevatore di questa razza di gatti che definire meravigliosa è un eufemismo. Eppure la particolarità esiste, perché gli allevatori (o meglio le allevatrici) dei Main coon in questione sono delle monache. Sì proprio delle monache, per l’esattezza delle Carmelitane dell’antica osservanza, che dall’allevamento di questo felino nel loro monastero maremmano  traggono di che sostentarsi. E anche il sito è fatto davvero bene, vedere per esempio la sezione dedicata alla palestra felina, roba che fa venire immediatamente il desiderio di trasferirsi nel monastero in questione in qualità di cappellani (malcelato autoinvito…).

Islam e induismo: due iniziative della Chiesa per il dialogo

Due buone notizie nel campo delle relazioni tra la Chiesa cattolica e le altre religioni. Quanto poi le medesime siamo bene accolte dalle stesse, si vedrà, ma intanto non resta che registrarle. La prima viene da Milano, dove l’ufficio Ecumenismo e dialogo dell’arcidiocesi ha rinnovato anche quest’anno l’invito ai parroci a passare anche nelle abitazioni dei fedeli di fede musulmana durante la visita nel periodo natalizio alle famiglie per la benedizione delle case. “Le esperienze degli anni scorsi – spiegano don Gianfranco Bottoni, responsabile dell’ufficio e don Giampiero Alberti, collaboratore per i rapporti con l’Islam - ci incoraggiano a proseguire in questa linea: le nostre feste di Natale o di Pasqua possono offrire l’occasione per un incontro”. L’ufficio diocesano ha preparato per l’occasione due modelli di lettera (disponibili anche in lingua araba, inglese, francese e urdu) da lasciare nelle case dove si spiega ai fedeli musulmani il significato per i cristiani della festa del Natale e il desiderio di dare insieme “al mondo una testimonianza efficace della nostra fede nell'Unico Dio”.

Nel frattempo, e siamo all’altra notizia, il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha diffuso il testo rivolto ai fedeli hindu per la festa di Diwali. “E’ solo attraverso il nostro dialogo – si afferma tra l’altro nel documento - evitando ogni forma di pregiudizio e di idee stereotipate sugli altri e testimoniando fedelmente i nostri precetti ed insegnamenti religiosi, che possiamo realmente superare i conflitti”.

lunedì 5 novembre 2007

Rete sì o no? Ecclesiastici a confronto

Fare paragoni è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Va beh, la battuta è quella che è, ma mi è venuta spontanea e non ho saputo rinunciarci. Però, a volte, fare paragoni è davvero istruttivo. Come spiegare, per esempio, la diversità di vedute tra due ecclesiastici riguardo alla Rete? Gli stessi sono il vescovo di Trento, Luigi Bressan, ed il gesuita Antonio Spadaro. Il primo ha parlato di Internet al cimitero (non è uno scherzo) nel giorno dei Santi affermando che «Abbiamo un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza e non possiamo lasciarci illudere da una cultura del virtuale, dove tutto può essere modificato, distrutto, ma anche fatto tornare in vita. Esso è fittizio e non è reale». Ben altra aria si respira in un articolo di Spadaro (autore tra l’altro di un pregiato saggio sulla Rete) pubblicato su Civiltà Cattolica. Purtroppo non è online ma se ne può leggere una bella recensione su blog.mytech.it. “Sarebbe ingenuo pensare –afferma tra l’altro Spadaro- che la Rete sia necessariamente un luogo di spersonalizzazione. La Rete è un ambiente che, nonostante tutti i rischi di alienazioni, permette di sperimentare nuove forme di contatto, di relazione e di espressione personale”. Come spiegare questa differenza di vedute? Forse anche con il fatto che Spadaro sa di cosa parla mentre Bressan parla per sentito dire? Chissà, fatto sta che è una diversità che fa pensare.

Più immortalità per tutti

No, quella del titolo non è (ancora?) la promessa di qualche politico sempre alla ricerca di consenso. Si tratta invece del progetto di cui parla un articolo (purtroppo non online) del supplemento culturale del Sole 24Ore e che consiste nel saltare a piè pari un paio di millenni di tradizione cristiana (ma non solo) di sepoltura per tornare a ciò che prevede la religione egizia. Insomma, la piramide. Solo che, essendo gli spazi a disposizione limitati ed essendo difficoltoso per ognuno costruirsi la propria, gli ideatori di The Great Pyramid.org hanno pensato bene di vendere dei blocchi di cemento di 90x60x90 cm a ciascuno dei sottoscrittori. L’obiettivo è di arrivare, nel giro di qualche decina di anni a venderne cinque milioni, il che permetterebbe alla piramide di arrivare all’altezza di 150 metri, più di quella di Cheope. Ma perché mettere limiti alla Provvidenza (ops, volevano dire al Fato)? Gli organizzatori non disperano infatti di arrivare ai cento milioni di sottoscrittori, il che permetterebbe alla piramide di raggiungere i 600 metri. Insomma, morire sarà un’esperienza totalmente diversa da come ce l’eravamo figurata sinora.  

sabato 3 novembre 2007

La realtà è amara (ma per fortuna ci sono le nuvole)

E’ quasi una settimana che non riesco a togliermi dalla testa la storia degli attivisti della Westboro Baptist Church, condannati da una giuria di Baltimora a pagare quasi 11 milioni di dollari di risarcimento ai familiari di un soldato gay ucciso in Iraq. È costume, infatti, per gli aderenti a detta chiesa, presentarsi ai funerali dei soldati gay scandendo i loro osceni slogan, del tipo: “God hates fags” (la traduzione ognuno se la faccia per contro proprio) asserendo che la loro morte è voluta da Dio per punire l’America e la sua politica tollerante verso l’omosessualità. In quale abisso di orrore è sprofondato che mette in piedi certi siti e si lascia andare a certe dichiarazioni? Qual è il Dio in cui crede? Chissà, magari pure questo è un danno collaterale della guerra in Iraq.


Però non è giusto chiudere la settimana con questa amarezza, quindi ecco una buona notizia. Lorenzo Gobbi, che ha già un suo bellissimo blog che si chiama L’attenzione, ha convinto la moglie Maddalena ad aprirne uno suo. Per fortuna, perché quest’ultima ha molto materiale riguardante lo scrittore francese Christian Bobin, particolarmente caro a chi scrive, materiale che ora potrà essere messo a disposizione di tutti. Une bibiothèque de nuage, questo il bel nome del blog, sarà un luogo in cui rifugiarsi quando le amarezze del presente rischieranno di prendere alla gola e di togliere il respiro.

venerdì 2 novembre 2007

Svizzera: al via la "Settimana delle religioni"

E se dalla Svizzera cominciassimo ad importare non solo cioccolata ed orologi, ma anche buone idee? Come, per esempio, quella di una “Settimana delle religioni”, che prenderà il via domenica prossima per concludersi il 10 novembre. Si tratta di una iniziativa che si svolge per la prima volta in tutto il Paese elvetico su iniziativa della Comunità interreligiosa in Svizzera IRAS COTIS, fondata nel 1992 con l'obiettivo di promuovere una cultura del rispetto reciproco. Scopo della 'Settimana delle religioni' è quello di rendere attenta l’opinione pubblica della presenza delle diverse realtà religiose in Svizzera considerando che le stesse hanno una rilevanza sia per il singolo che per la comunità. Particolarmente carino questo invito che viene fatto nel sito dell’evento: “Invita credenti di altra appartenenza religiosa a venire nella tua comunità o a partecipare a un evento culturale. Porta il tuo coro a cantare in un'altra comunità religiosa. Proclama le feste che si festeggiano nella tua comunità. Invita un gruppo interreligioso a discutere attorno a una tazza di tè”. Sì, una bella idea da importare.

giovedì 1 novembre 2007

Gli italiani e i libri religiosi: questi sconosciuti

Va bene che i sondaggi e le statistiche, come insegnava già Trilussa, vanno prese con le molle, però possono aiutare a riflettere. Come quello pubblicata dall’ultimo numero di Famiglia Cristiana che ha per oggetto “Gli italiani e i libri religiosi”. I risultati, a dire il vero, sono abbastanza sconfortanti: Solo il 16% degli italiani ha letto per intero, almeno una volta nella vita, i quattro Vangeli, mentre il 69% non li ha mai letti e il 15% dichiara di averli letti solo in parte. Non va meglio se si passa al settore dei libri religiosi: solo il 18% degli intervistati (pari al 32% di chi dichiara di avere letto libri) dichiara infatti di averne preso in mano uno nel corso dell’ultimo anno. E’ quindi con qualche ragione che l’amico Christian Albini si chiede: “In che cosa consiste, allora, il cattolicesimo di popolo degli italiani che anche al Convegno di Verona dello scorso anno è stato nominato frequentemente e indicato come segno di una singolarità italiana nel panorama religioso europeo, a riprova dell'adeguatezza dell’strategia della CEI nel periodo ruiniano?”. Domanda legittima e risposta soddisfacente, a parere del sottoscritto.