lunedì 5 novembre 2007

Rete sì o no? Ecclesiastici a confronto

Fare paragoni è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Va beh, la battuta è quella che è, ma mi è venuta spontanea e non ho saputo rinunciarci. Però, a volte, fare paragoni è davvero istruttivo. Come spiegare, per esempio, la diversità di vedute tra due ecclesiastici riguardo alla Rete? Gli stessi sono il vescovo di Trento, Luigi Bressan, ed il gesuita Antonio Spadaro. Il primo ha parlato di Internet al cimitero (non è uno scherzo) nel giorno dei Santi affermando che «Abbiamo un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza e non possiamo lasciarci illudere da una cultura del virtuale, dove tutto può essere modificato, distrutto, ma anche fatto tornare in vita. Esso è fittizio e non è reale». Ben altra aria si respira in un articolo di Spadaro (autore tra l’altro di un pregiato saggio sulla Rete) pubblicato su Civiltà Cattolica. Purtroppo non è online ma se ne può leggere una bella recensione su blog.mytech.it. “Sarebbe ingenuo pensare –afferma tra l’altro Spadaro- che la Rete sia necessariamente un luogo di spersonalizzazione. La Rete è un ambiente che, nonostante tutti i rischi di alienazioni, permette di sperimentare nuove forme di contatto, di relazione e di espressione personale”. Come spiegare questa differenza di vedute? Forse anche con il fatto che Spadaro sa di cosa parla mentre Bressan parla per sentito dire? Chissà, fatto sta che è una diversità che fa pensare.

7 commenti:

  1. Rete sì o no? Ecclesiastici a confronto

    Sull'uso (corretto o meno della Rete) le opinioni a confronto di due autorevoli ecclesastici. C'è chi dice che fa perdere tempo e chi invece ne sottolinea le valenze positive.

    RispondiElimina
  2. Direi che, riflettendo a fondo sulla questione, abbiano tracciato profondamente, ognuno a suo modo, pregi e difetti di internet. Come in ogni cosa, ci sono aspetti positivi e negativi: sta all'utente utilizzarlo nel modo corretto.

    RispondiElimina
  3. Era il lontano 1995 o 96, avevo aperto da un anno o due i primi giornali elettronici accademici e mi colpì una cosa: il Vaticano aveva un sito, e molto ben fatto. Non so quando lo abbia aperto "al pubblico" ma molti informatici italiani lo giravano spesso e io, che stavo in USA, avevo accesso dal dentro, tramite degli IT italiani.
    Possibile che Bressan abbia fatto un passo indietro rispetto a Papa Woitila??
    Che facciamo, torniamo indietro nella scienza???

    RispondiElimina
  4. Mah, credo non sia neppure cattiva volontà: magari ha un segretario che gli apre la posta e gli porta le mail stampate, vai a capire...

    RispondiElimina
  5. Stefano, già, è che il vescovo mi è sembrato un po' sbrigativo, a te no?

    RispondiElimina
  6. Sicuramente.. allargando il discorso mi ricorda un pò i politici/giornalisti dei nostri giorni, che essendo talmente lontani e distaccati dalla realtà quotidiana, non hanno chiaro minimamente ciò di cui parlano... solo un vago eco in lontananza

    RispondiElimina