venerdì 29 maggio 2009

I bambini e le religioni in un libro-documentario presentato a Roma

Come informa il sito di Radio Vaticana, a Roma si è svolta una serata interreligiosa durate la quale sono stati presentati il libro ed il documentario da esso tratto “Il Signore è grande e non si può disegnare (perché nel foglio non ci sta)”, opera di Gualtiero Peirce. Il lavoro è frutto di un lungo periodo trascorso dall’autore a contatto con i bambini di tre scuole confessionali di Roma, rispettivamente ebraica, cattolica e musulmana e descrivono il particolarissimo modo di vedere Dio che hanno i bimbi.

Vale la pena riportare alcune affermazioni dei piccoli perché fanno davvero riflettere: "Secondo me c’erano due mani nell’universo. Allora Dio ha preso due pianeti li ha uniti e così si è fatto da solo», afferma un piccolo ebreo. “Dio assomiglia alla maestra. Anzi no, ai genitori. No, Dio assomiglia a Giulio”, gli fa eco un piccolo cattolico. E quando l’imam, alla scuola coranica, afferma che siamo tutti figli di Adamo, il piccolo Tasnim non riesce a trattenersi e se ne esce con un: “Tutti proprio tutti? Madonna quanti figli!”.

“Non è Dio che ci divide, ma l’uso strumentale che viene fatto delle religioni”, ha affermato quindi la presidente del centro che ha organizzato l’incontro. E i piccoli autori di queste perle in stile “io speriamo che me la cavo” in salsa religiosa, sembrano proprio darle ragione.

giovedì 28 maggio 2009

Buddhisti italiani: al via a Palermo le celebrazioni per la festa di Vesak

Quella di Vesak è la più importante festività buddista e ricorda la nascita, l’illuminazione e l’abbandono del corpo da parte di Buddha. Siccome il buddhismo segue il calendario lunare, i giorni di festa variano ogni anno e comunque Vesak si festeggia sempre nel plenilunio di maggio.

Dato che si tratta, tra l’altro, dell’unica festa buddhista prevista all’interno dell’apposita Intesa con il governo italiano, si è stabilito convenzionalmente di fissarne la celebrazione per l’ultima domenica di maggio, quella prossima.

Per le celebrazioni, ogni volta viene scelta una città diversa e quest’anno è il turno di Palermo. Il programma, i cui eventi clou iniziano già da domani, prevede tra l'altro una serie di tavole rotonde in cui si parlerà anche (sabato 30 maggio) di “Territorio e legalità – esperienza a più voci: la società civile e l’esperienza buddhista” con Rita Borsellino, il presidente dell’Ubi Giorgio Raspa, Ven. Ghesce Tenzin Temphel, lama residente dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, e rappresentanti delle associazioni Libera, Addio Pizzo e Peppino Impastato.

Il buddismo in Italia conta 46 centri; ha sede amministrativa a Roma ed è associata all'Unione Buddhista Europea. Attualmente si stima che i praticanti buddhisti italiani siano circa 50 mila a cui si possono aggiungere altre 10 mila persone che saltuariamente frequentano centri e partecipano ad insegnamenti ed altri 10 mila di provenienza extracomunitaria.

Auguri a tutti i buddhisti per questa importante festività.

mercoledì 27 maggio 2009

Radio Vaticana e la pubblicità: prima apertura dopo quasi ottant'anni di vita

A questo punto quelli di Radio Maria (il Deus ex machina padre Livio in testa) si staranno evangelicamente fregando le mani. Già, perché l’emittente che, partendo dalla Lombardia, è ormai arrivata letteralmente in tutto il mondo è rimasta praticamente l’unica a resistere alle sirene della pubblicità.

L’ultima a capitolare, infatti, è stata nientemeno che Radio Vaticana, la “radio del Papa” per eccellenza, che d’ora in poi ospiterà  inserzioni pubblicitarie per la prima volta nei suoi quasi ottant’anni di vita. Le motivazioni della virata sono certamente nobili e dovute ad alcuni cambiamenti, come dichiarato il direttore dell’emittente, padre Federico Lombardi: "Il primo cambiamento piuttosto evidente -ha infatti spiegato il religioso- è il fatto che su Roma in Fm, sull’Italia in Dab e per tutto il mondo via Internet, vi è adesso un canale di trasmissione della Radio Vaticana: "One-o-five-live". E' un canale radio che trasmette 24 ore su 24. Questa programmazione, con un pubblico anche sempre più stabile, è naturalmente un ambiente in cui la pubblicità si inserisce con più pertinenza, con più logica".

Un’altra motivazioni (e certamente non tra le ultime) come evidenziato anche da La Stampa, è il fatto che l’emittente pontificia fa registrare da anni un passivo di bilancio che gli introiti pubblicitari contribuiranno certamente a diminuire. E comunque gli affezionati della storica emittente vaticana possono stare tranquilli: sulle sue frequenze non si ascolteranno infatti certamente i fastidiosissimi spot cui ci hanno abituati le emittenti radiofoniche e televisive “normali”. Come spiegato sul sito ufficiale della stessa Radio Vaticana, il primo inserzionista prescelto è l’Enel, il che fa presupporre che ci si trovi davanti ad una vera e propria pubblicità istituzionale, cosa ben diversa da quella che siamo abituati a conoscere.

E comunque, la pubblicità non è il diavolo e se ne sono accorti pure in Vaticano.

martedì 26 maggio 2009

"Il Mediterraneo delle tre religioni": un convegno a Perugia sulle religioni del "Mare nostrum"

Ben oltre la definizione di luogo geografico, il Mediterraneo incarna una rete coesa di esperienze storiche e culturali, di società e genti, modi di credere e di vivere dove lo spazio è solo una cornice. Luogo tra l’altro da sempre oggetto di analisi e di indagine perché racchiude un’idea di identità plurale in cui i credo religiosi hanno avuto una rilevanza storica indiscutibile.

E proprio “Il Mediterraneo delle tre religioni. Identità, conflitti e ibridazioni” dal Trecento al XX secolo: è l’accattivante argomento del convegno di studio organizzato dall’Università di Perugia che sarà inaugurato domani per concludersi nella giornata di venerdì.

Tra le numerose relazioni di alto livello, vale la pena segnalarne qualcuna a titolo di esempio: “La libertà religiosa nei Paesi a diritto musulmano” (Maurizio Oliviero, 27 maggio, ore 17,15); “Alterità e vicinanza. Cristiani, turchi ed ebrei attraverso le fonti del Sant’Uffizio” (Giuseppina Minchella, 28 maggio, ore 9); “La visione di Lepanto. Immagini, devozione, politica” (Martine Boiteux, 28 maggio, ore 9); “Malta, crocevia religioso in età moderna” (Francesco Russo, 29 maggio, ore 15).

L’evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il settimo centenario di fondazione dell’ateneo perugino.

lunedì 25 maggio 2009

"Contaminazioni contemporanee": a Bergamo uno sguardo diverso sulla musica sacra

<<La musica sacra è parte integrante della nostra formazione, è stata ed è stimolo per avvicinarsi al sacro ed al divino, è un linguaggio universale che ci “descrive” attraverso le note l’altro, l’innominabile, il divino. Il sacro, per l’essere umano, è una realtà incontestabile, non è possibile incontrare un uomo che in una forma o nell’altra non abbia mai fatto l’esperienza del sacro. La musica, oggi più che mai, è un collante che lega i due mondi, il nostro naturale e “l’altro”. Un ponte fra due regni. La musica ha il potere di ricomporre una realtà a cui poter dare un significato superiore, come diceva Sant’Agostino la musica contribuisce ad “innalzare l’anima alle realtà più alte e più pure”. Non c’è sacro senza l’uomo. Se il nostro lato mortale ci impedisce l’accesso diretto al sacro, alla pienezza, una parte di essa può raggiungerla attraverso l’arte della musica>>.

Così gli organizzatori presentano la quarta edizione di “Contaminazioni contemporanee”, un interessante festival musicale che prenderà il via il prossimo 28 maggio a Bergamo e creato per avvicinare l'ascoltatore alle nuove composizioni musicali internazionali all'interno di un esteso ambito del concetto di "contemporaneità ". Il festival ha proposto ha proposto durante gli anni uno sguardo verso la musica sacra contemporanea, verso la musica del mediterraneo e un’analisi del dialogo tra la musica orientale e quella occidentale.

<<Cosi come nei festival di musica sacra tradizionali –affermano sempre gli organizzatori- si è perpetuato il patrimonio classico della musica liturgica, è giunto ora il momento di creare una vetrina che promuova le nuove produzioni musicali dedicate al sacro ed alla spiritualità>>. Il programma della manifestazione è senza dubbio interessante e al di fuori dei soliti percorsi. Tra l'altro, sempre in tema, è uscito recentemente un volume di Anselm Grun intitolato: "Ascolta  e la tua anima vivrà. La forza spirituale della musica".

venerdì 22 maggio 2009

Exame.me: la vita spirituale 2.0 è online



Tutti coloro che amano una vita spirituale autenticamente 2.0, hanno ora a disposizione un nuovo strumento realizzato dal pastore protestante Brent Minter che si presenta ben fatto sin dal nome: Exame.me.

Dopo la registrazione obbligatoria al servizio, gli utenti troveranno a disposizione tre servizi: una lettura guidata delle Scritture, una guida alla preghiera e la possibilità di realizzare un vero e proprio diario per recuperare qualsiasi passaggio della Scrittura si desideri o annotare le proprie riflessioni.

Chi lo desidera, può anche provare il servizio prima dell’iscrizione. Ovviamente non potevano mancare una pagina su Facebook, un account su Twitter ed un blog a supporto del servizio.

Che si presenta davvero bene e al quale facciamo quindi i migliori auguri.

giovedì 21 maggio 2009

Il premio "Carlo Magno" assegnato oggi ad Andrea Riccardi e alla Comunità di Sant'Egidio

Oggi, nella cittadina tedesca di Aachen (Aquisgrana), verrà assegnato il più prestigioso premio tedesco, il "Karlspreis", ad Andrea Riccardi e alla Comunità di Sant'Egidio, da lui fondata quarant’anni fa. Particolarmente importanti le motivazioni dell'assegnazione, nelle quali si legge che il premio medesimo viene assegnato "per il suo straordinario impegno civile in favore di un'Europa più umana e solidale all'interno e all'esterno delle sue frontiere, per la comprensione tra i popoli, le religioni e le culture, per un mondo più pacifico e giusto. Egli vive l'Europa dei valori”.

La Comunità romana è ovviamente in festa ed il suo presidente, Marco Impagliazzo, ha dichiato che “è un grande onore e una felice sorpresa che questo prestigioso premio sia stato conferito ad Andrea Riccardi e alla Comunità di Sant'Egidio. E' un premio che rafforza il lavoro della Comunità per il dialogo tra culture e religioni diverse e che incoraggia l'opera quotidiana di migliaia di membri che si impegnano per la pace, per una società del vivere insieme e non dello scontro e per avvicinare Europa e Africa”.

Lo stesso Riccardi ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Riformista in cui si sofferma soprattutto sul delicato tema del’immigrazione. Merita la pena riportare almeno questa risposta: «Occorre avere i nervi saldi e guardare i fenomeni sul lungo periodo. Si diceva che l’Italia sarebbe divenuta un paese musulmano. E, invece, non lo siamo. Semmai siamo un paese ortodosso. Abbiamo 1 milione e 200 mila ortodossi nel nostro paese. Abbiamo 800 mila romeni: vogliamo dire che i romeni non sono integrabili? Ripeto: non è come un grande Libano che credo l’Italia debba diventare. Ma un paese capace di guardare ai fenomeni senza politiche urlate e basate sul nulla, questo sì». Auguri per il premio; non fosse che per queste parole, lo stesso è senz’altro ben meritato.

mercoledì 20 maggio 2009

Finale col botto per "Che tempo che fa": ospite il cardinale Dionigi Tettamanzi

Non capita troppo spesso che un cardinale vada in tv, per di più ospite di un talk show in prima serata. Anzi, diciamo pure che si tratta di un’eccezione. Ed eccezione sarà stasera, quando l’arcivescovo di Milano, il cardinal Dionigi Tettamanzi (da sempre attento ai nuovi mezzi di comunicazione) sarà ospite di Fabio Fazio per l’ultima puntata di Che tempo che fa, una delle poche trasmissioni per cui vale la pena pagare il canone.

Il cardinale parlerà del suo ultimo libro, “Non c'è futuro senza solidarietà. La crisi economica e l'aiuto della Chiesa”. Per farsi un’idea delle tesi espresse da Tettamanzi nel libro, e quindi seguire più utilmente la trasmissione, ecco due link contenenti altrettante anticipazioni: il primo è un intervento pubblicato dal quotidiano La Repubblica lo scorso 11 maggio contenente stimolanti riflessioni sul tema dell'immigrazione. Nel secondo intervento, tratto da Famiglia Cristiana, il cardinale parla delle origini remote dell’attuale crisi economico – finanziaria indicando anche alcune possibili vie d’uscita.

Ciliegina sulla torta, la serata verrà aperta - altro aspetto inedito - da un lungo racconto girato a Lampedusa da Erri De Luca: la piccola isola del Mediterraneo che per migliaia di disperati è diventata la porta dell’Occidente, simbolico luogo di incontro e di scontro di civiltà, di culture, di solidarietà e di razzismo.

martedì 19 maggio 2009

"Pope2You": un progetto 2.0 per la Giornata delle comunicazioni sociali

“Pope 2you”: questo il nome del progetto che sarà online da dopodomani, giovedì, e che rappresenta un’autentica “prima volta” della chiesa nel campo dei social network. Come spiega l’infaticabile don Paolo Padrini, coordinatore del progetto per conto del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali, l’iniziativa “rimanda alla filosofia della condivisione dei file «peer to peer», che in questo caso significa: il Papa verso te/voi, in particolare verso i giovani, e i giovani verso il Papa”. Attraverso il sito, che sarà disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, tedesco e francese), sarà possibile agli utenti  “entrare in contatto con la persona di Benedetto XVI, attraverso le sue parole, soprattutto attraverso il messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali”.

Da parte sua, mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio, ha spiegato che “Pope to you è “il primo tentativo valido di un sito che cerca di avere un dialogo propositivo con i giovani sulla linea di quanto indicato dal Papa nel messaggio per la Giornata mondiale”, ossia “promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. Con questo progetto, ha aggiunto mons. Celli, “intendiamo promuovere un’esperienza di condivisione delle parole e delle immagini del Papa” con l’augurio di “passare dalla condivisione alla relazione”. Per quanto riguarda il futuro del portale, “al momento – ha concluso il presidente del Pccs – non c’è in programma una stabilità. Bisogna vedere quale sarà la risposta dei giovani”.

lunedì 18 maggio 2009

Genova: una settimana alle prese con l'inferno

Volete trascorre una vera e  propria settimana d’inferno? Bene, non dovete far altro che prendere una settimana di ferie e, da oggi a domenica prossima, trasferirvi armi e bagagli a Genova. Non è (solo) un motto di spirito, visto che il capoluogo ligure sarà sede a partire da oggi di una manifestazione che definire originale è poco a partire dal titolo: Una settimana d’inferno, appunto.

Organizzata dal Teatro della Tosse, prestigiosa istituzione culturale genovese, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, la rassegna, a sentire gli stessi organizzatori, vuol prendere sul serio tra l’altro anche un monito di Papa Benedetto XVI, che tempo fa parlava dell''inferno come di una realtà realmente esistente ma della quale troppo poco di parla. Invece a Genova se ne parlerà, appunto, per un’intera settimana e sotto diverse forme.

Tra gli appuntamenti più interessanti sono da segnalare quello di stasera, quando andrà in scena "Inferno" dalla Divina Commedia di Dante, diretto e creato da Alberto Bergamini. Domani ci sarà invece un incontro fra le tre grandi religioni monoteiste sul tema dell'inferno, cui interverranno Don Valentino Cottini, il rabbino Giuseppe Momigliano, l'Imam Yahya SergioYahe Pallavicini e Giulio Giorello. Mercoledì, Palazzo Ducale sarà sede di un incontro dal titolo "L'inferno in faccia - Gli agghiaccianti volti in cera di Giovanni Bernardino Azzolino".  Il 21 alle 18 ("In barca con Caronte") dalla Darsena sarà possibile salire su un peschereccio e girare il porto ascoltando attori della Tosse leggere passi di Dante; Venerdì 22 con partenza da piazza Matteotti si potranno infine girare i caruggi alla scoperta di figure infernali tra storia e mitologia.

Insomma, tutti a Genova alla scoperta dell’inferno.

sabato 16 maggio 2009

"Il Vangelo che abbiamo ricevuto": i cattolici "conciliari" riuniti oggi a Firenze

"Il Vangelo che abbiamo ricevuto": è il titolo dell’appuntamento che vedrà oggi riuniti a Firenze un gruppo di cristiani appartenenti a parrocchie, comunità, movimenti e aggregazioni. Punto di partenza, per gli organizzatori, è la certezza che "il Concilio Vaticano II è stato ed è una grande grazia, la grazia maggiore donata alla Chiesa del nostro tempo, perché essa riscopra la forza del Vangelo nella storia vissuta".

Come spiega sul mensile Jesus don Paolo Giannoni, tra i principali promotori dell’iniziativa, “questo incontro non è contro nessuno, ma è per qualcosa. Nessuno è escluso da questo cammino. L’atteggiamento è inclusivo, di apertura. E dice di una Chiesa che, come la veste di Gesù, tessuta tutta d’un pezzo, è unita, ma non uniforme. Uniformarla significherebbe perdere la sua grande ricchezza. Di fronte a un metodo, che da anni si va affermando in via escludente, vogliamo un’apertura che dica chiaramente che il Signore ci ha chiamati a edificare non una Chiesa che condanna, ma una Chiesa che manifesti la misericordia del Padre, viva nella libertà dello Spirito, sappia soffrire e gioire con ogni donna e con ogni uomo che le è dato di incontrare”. L’appuntamento si aprirà con la relazione di Enrico Peyretti e Ugo Rosenberg, che faranno sintesi dei contributi arrivati da tutta Italia durante la preparazione dell'incontro.

C’è da augurarsi che vengano presto pubblicati gli atti del convegno per permettere anche a chi non ha potuto essere presente a Firenze di farsi un’idea del clima che ivi si respirava.

venerdì 15 maggio 2009

Fiera del libro di Torino e mensile "Letture": chi nasce e chi muore

La Fiera del libro di Torino, appena iniziata ed in corso fino al 18 maggio, e la rivista Letture, hanno due destini decisamente incrociati.  Il primo fattore accomunante è la regione Piemonte, sede di entrambe; il secondo è che si tratta di due realtà che hanno a che fare con il mondo dell’editoria. E il terzo fattore è purtroppo negativo in senso speculare, visto che la manifestazione torinese dedicata ai libri (con un’attenzione anche all’editoria religiosa, tra l’altro) ha appena preso il via mentre il mensile edito dalla San Paolo manda in stampa l’ultimo numero.

Il direttore Antonio Rizzolo, nell’editoriale di addio, parla pudicamente di “sospensione” delle pubblicazioni, ma l’aria è tutta quella del canto del cigno. Ed è un vero e proprio peccato, perché si tratta(va) di una gran bella rivista con una storia ormai pluridecennale.

<<La cultura in Italia  -scrive l’ormai ex direttore nell’editoriale di addio- difficilmente rende, dal punto di vista economico. Sono però convinto che in questi anni, e in tutta la sua storia, Letture ha sparso molti semi positivi, che hanno dato e daranno frutto. La sua scomparsa è una perdita per chiunque ama la cultura e desidera "leggere" quello che offre il panorama letterario, cinematografico, musicale>>.

E siccome bisogna pur chiudere con una nota di speranza, lo stesso don Rizzolo auspica che il presente non sia un addio, bensì un arrivederci, e che la rivista possa rivedere la luce “forse con un’altra impostazione, in un’altra forma”. Magari (è questo l’augurio di chi scrive) con l’ausilio del web.

Una Fiera del libro che viene, una rivista dedicata ai libri che va. Di cui restano comunque disponibili online gli archivi degli ultimi dieci anni, anche se è una ben magra consolazione.

giovedì 14 maggio 2009

Informazione religiosa e credo personali: il caso della BBC

È importante sapere qual è la parte politica prediletta del responsabile dei servizi parlamentari di una redazione? È importante sapere qual è lo sport preferito del responsabile di una redazione sportiva? é importante sapere chi siano i registi preferiti di un recensore di film? Una risposta di senso comune a tali domande potrebbe essere: beh, sì, può essere pure importante ed interessante, ma la cosa più importante di tutte è che la persona in questione sia autenticamente competente delle questioni che tratta e che non si lasci influenzare dai rispettivi “credo”.

Ora proviamo a formulare un'altra domanda sulla stessa scia: è importante conoscere quale credo professi il responsabile dei programmi religiosi di un’emittente televisiva? E proviamo ad applicare la risposta di cui sopra. In teoria tutto fila liscio, ma nella pratica le cose non sono così semplici, come dimostra la vicenda di Aaquil Ahmed (nella foto) musulmano, finora in forza a Channel 4 e che ora è tornato alla BBC, da cui tra l’altro proviene, per seguirne l’informazione religiosa.

Non si tratta certo di un pivellino, visto che un suo documentario dedicato ai bambini accusati di stregoneria in alcuni Paesi africani ha pure vinto un prestigioso premio, ma la sua nomina qualche inquietudine l’ha provocata se il vescovo di Manchester, Nigel McCulloch, ha dichiarato che "Aaqil Ahmed arriva all'incarico con un'ottima reputazione. Ma in un momento in cui la programmazione della Bbc sui temi religiosi desta qualche inquietudine, la Chiesa di Inghilterra vigilerà su come si svilupperà il futuro della religione e dell'etica".

Il Corriere della Sera, nel riferire la vicenda, ipotizza tensioni pregresse tra il neo responsabile per l'informazione  religiosa della prestigiosa emittente d’Oltremanica ed i vertici della Chiesa d'Inghilterra. Non resta che fare quindi i migliori auguri ad Aaquil Ahmed per il nuovo incarico. Ne avrà sicuramente bisogno, ma il suo caso di non cristiano posto a capo della redazione religiosa della BBC non è comunque il primo: tra il 2001 e il 2006 fu infatti la volta di Alan Bookbinder, non credente dichiarato ma ottimo professionista nel campo dell’informazione religiosa.

lunedì 11 maggio 2009

Islam e società britannica: in bilico tra integrazione e differenziazione

Mentre da noi fanno notizia solo le scarpe indossate dal Papa in moschea e si pronunciano parole in libertà sulla società multietnica del futuro (che poi tanto futuro non è, visto che ci viviamo già in mezzo) all’estero di parla di cose serie. Per esempio dell’ultimo sondaggio effettuato dalla Gallup Coexist Foundation riguardante il livello di integrazione (o coesione, come si preferisce  dire oltre Oltremanica) dei musulmani nella società britannica. Dallo studio emerge che solo un musulmano su dieci si sente integrato nel resto della società, situazione che è peggiore rispetto a molti altri Paesi dell’Unione Europea. Il 35% dei musulmani tedeschi, infatti, e ben il 46% di quelli francesi, si considerano integrati nelle rispettive società di appartenenza.

La bassa percentuale di integrazione riscontrata in Inghilterra preoccupa studiosi e politici soprattutto considerando gli sforzi compiuti per costruire un comune terreno di coesistenza in seguito agli attentati del 2005.

In ogni caso, non tutti i segnali provenienti dallo studio sono negativi: il medesimo fa infatti registrare che una larga maggioranza di musulmani residenti nel Regno Unito (ben il 77%) si identifica come britannica. Altro dato positivo è rappresentato dal fatto che ben il 64% dei musulmani britannici sono soddisfatti del proprio standard di vita (per fare un raffronto, in Francia la percentuale scende al 59%).

Percentuali interessanti sono anche quelle che riguardano le questioni “eticamente sensibili”. La totalità dei musulmani intervistati si è dichiarata contraria ai rapporti omosessuali; solo il 5% (contro un 55% della popolazione complessiva) dichiara accettabile l’aborto; per quanto riguarda la pornografia, essa è dichiarata accettabile solo dall’1% dei musulmani mentre lo è dal 35% del resto della popolazione, mentre per quanto riguarda il suicidio, esso è ritenuto moralmente accettabile dal 2% dei musulmani e dal 32% della popolazione complessiva.

venerdì 8 maggio 2009

Un fine settimana tra Bibbia, dialogo interreligioso e peccati capitali

Fine settimana davvero ricco di eventi, questo. Il primo che fa piacere segnalare si svolge a Fossano, nel cuneese ed è promosso da un’associazione che si chiama L’Atrio dei Gentili, che svolge davvero una gran mole di attività, soprattutto considerando che opera in una realtà piccola come la diocesi piemontese. Non paghi del lavoro sin qui svolto, domani prende il via Fede con arte 2009 – minifestival del sacro, con il sottotitolo “l’uomo, la Parola, le opere”. L’iniziativa, come affermano gli organizzatori, si prefigge di “offrire al pubblico alcuni momenti di riflessione sulla vita e sulla fede, consapevoli che questo binomio ha prodotto, nel corso dei secoli, innumerevoli opere in tutti i campi dell’arte, un torrente di bellezza e di vita che ha raccontato e accompagnato, spesso anticipandola, la storia dell’umanità”. Il programma è per questo primo anno volutamente minimalista ma l’obiettivo è quello di far crescere la manifestazione nei prossimi anni.

Spostandoci a Brescia, i Saveriani organizzano invece un convegno dal titolo “Esperienze di dialogo interreligioso. Intrecci formativi e spirituali”. L’iniziativa nasce non a partire dalla teoria ma da due esperienze concrete: una “locale”, di base, italiana, nata per necessità contingenti, dai problemi di convivenza tra cristiani e musulmani nella ricca provincia di Modena, legata al Gruppo “Camminare insieme” di Sassuolo-Fiorano; l’altra più “globale”, nata dal carisma missionario dei Saveriani, in Giappone, legata al Centro di preghiera e dialogo interreligioso “Shinmeizan” di Tamana- gun/Kumamoto.

Infine, a Lodi ha preso il via quello che è forse il più originale dei tanti Festival sparsi qua e là per lo Stivale: quello dedicato ai peccati capitali. Giunti ormai alla fine del ciclo, questo è l’anno della lussuria. Visto il tema, non potevano mancare esponenti religiosi a parlare della lussuria saranno infatti presenti a Lodi il monaco buddista Jiso Forzani ed il biblista Paolo De Benedetti.

giovedì 7 maggio 2009

Calvino, Internet e il segreto bancario

Che le religioni abbiano influenza sui più svariati settori della vita pubblica (anche su quelli apparentemente più lontani da essa) già si sapeva. Ma ecco che questa cosa sarà forse in grado di stupire comunque. Difficile pensare infatti ad un legame tra due realtà apparentemente così distanti come il segreto bancario (ora tornato di moda per via della lotta ai paradisi fiscali) e il mondo protestante declinato nella sua versione calvinista. Eppure il legame c’è, come dimostra un’interessante intervista rilasciata da   Xavier Comtesse, studioso della problematica.

<<"Segreto bancario" è un termine improprio –spiega infatti lo studioso-  sarebbe infatti più corretto parlare di "protezione della sfera privata da parte della banca". Questo tipo di protezione legale non esiste solo in Svizzera. In Francia, ad esempio, una moglie non è autorizzata a ricevere informazioni sui conti bancari del marito in quanto, secondo la legge, appartengono alla sfera privata di quest'ultimo. Noi svizzeri ci siamo semplicemente spinti un passo più in là, premunendoci anche da un'eventuale arbitrarietà dello Stato. Questo modo di pensare trae origine dal protestantesimo che, all'epoca di Calvino, mirava a proteggere la gente dai soprusi della potente Chiesa cattolica”.

E il celebre teologo  non sarebbe solo alla base della riservatezza bancaria, ma pure della nascita di Internet, che non ha caso ha visto la luce a Ginevra. Come spiega sempre Comtesse sul finire dell’intervista, “la rete delle reti rispecchia i dettami calvinisti nella misura in cui consente alla base, ossia alla popolazione o all'utente, di accedere direttamente alle informazioni”.

Davvero incredibile dove va ad infilarsi la teologia.

mercoledì 6 maggio 2009

USA: gli americani amano cambiare religione (ma poi tornano?)

Gli americani, si sa, amano cambiare. Anche in fatto di religioni, come dimostra l’ultimo studio elaborato dalla Pew Foundation, che ne se sforna sempre di interessanti.

Di questo (dedicato ai flussi religiosi) si sono interessati tra l’altro il Washington Post oltreoceano e La Stampa da noi, la quale ha messo l’accento soprattutto sul tasso di abbandono dei cattolici americani. Un dato che colpisce dello studio, infatti, è che “il tasso di permanenza nel cattolicesimo di quelli che vi sono entrati nell’infanzia (68%) è decisamente più grande del tasso di permanenza di chi non ha religione ed è paragonabile, o migliore, ai tassi di permanenza degli altri gruppi religiosi”. I cattolici che abbandonano la chiesa, si fa inoltre notare, sono “sostanzialmente divisi in maniera eguale fra quelli che sono diventati Protestanti e quelli che adesso non sono affiliati con nessuna religione, con pochi elementi che aderiscono ad altre fedi. Fra i Cattolici che sono diventati protestanti, la maggior parte appartengono adesso a denominazioni evangeliche”.

In realtà, la notizia è meno clamorosa di come riportata dal quotidiano torinese, visto che, come messo bene in evidenza da Usa Today nel presentare i dati del sondaggio, ben metà degli adulti americani ha cambiato religione. Piuttosto, sarebbe interessante conoscere un altro dato sul quale, almeno sembra, nessuno si è fin qui soffermato: quanti tornano alla religione di appartenenza dopo averla abbandonata. Il suggerimento è gratuito e speriamo qualcuno lo raccolga.

martedì 5 maggio 2009

Venezia: la chiesa "sponsorizzata" da RoccoBarocco solleva polemiche

«Al­meno le facciate delle chiese an­drebbero risparmiate da que­sto segno dei tempi. In un Paese civile, per i re­stauri bisognerebbe trovare al­tre fonti di finanziamento. Inve­ce, anche nella città più artisti­ca del mondo sono arrivati gli sponsor che, ovviamente, chie­dono ritorni di immagine, piaz­zando i loro manifesti-spot su­gli edifici. Perfino noi sacerdo­ti ci siamo dovuti rassegnare, ma c’è un limite a tutto. Questa volta si è esagerato». A tuonare è monsignor Antonio Meneguo­lo, portavoce del Patriarcato di Venezia e oggetto degli strali è un maxi poster di RoccoBarocco che da qualche giorno copre la facciata della chiesa veneziana di San Simeon Piccolo, bisognosa di restauri e, quindi, di quattrini.

Maxi poster che raffigura una euforica signorina con le gambe sollevate in aria. Che dire? Non è da oggi che gli sponsor si sono affacciati tra le panche delle chiese, vedi ad esempio quello che successe pochi anni fa presso la padovana basilica del Santo, ove una banca ed una fondazione bancaria concessero pingui finanziamenti in cambio (com’è giusto) di un’adeguata visibilità. E allora perché uno stilista no e una banca sì, per dire?

Ad ingarbugliare ancora di più la già intricata faccenda c’è il fatto che la chiesa suddetta è stata affidata dal Patriarcato di Venezia alla Fraternità Sacerdotale San Pietro (di stampo tradizionalista) che vi officia secondo il rito antico e il cui rettore ha definito la pubblicità «rozza, futile, sen­za significato, indecente. Inap­propriata per una chiesa, per di più una chiesa aperta al culto. Se avesse almeno portato i sol­di per completare i restauri, ci sentiremmo un po’ ricompen­sati».

Quest’ultima frase, per la verità, sembra un po’ infelice:  come sarebbe a dire che i soldi ricompensano un’indecenza? Ma allora i valori non negoziabili non esistono più? Il dibattito, insomma, è aperto.

lunedì 4 maggio 2009

In edicola la Bibbia "laica" ma spirituale del gruppo "Espresso - Repubblica"

Il minimo che si possa dire dell’ultima iniziativa editoriale del gruppo Espresso – Repubblica è che si tratti un  autentico ed evangelico “segno dei tempi”. Non si potrebbe definire altrimenti, infatti, l’idea di editare e diffondere su vastissima scala nientemeno che l’intera Bibbia. <<Iniziativa tanto più significativa –come nota il vaticanista del gruppo editoriale Sandro Magister nel suo blog-  in quanto "la Repubblica" e "L'espresso" sono testate leader dell'opinione laica in Italia, spesso critiche nei confronti della Chiesa cattolica e della stessa fede cristiana>>.

L’iniziativa è meritevole di segnalazione se non altro per un motivo: non solo, infatti, quella proposta è la traduzione ufficiale della Bibbia liturgica (quella che si può ascoltare in chiesa ogni domenica, insomma) ma viene proposto anche un “metodo” di lettura che vale la pena sintetizzare perché denota un particolare acume spirituale.

“Dell'Antico Testamento, per cominciare, si legga la Genesi. Non ci si stupisca se i racconti della creazione non sono uno ma due, l'uno di seguito all'altro e così diversi di stile e di contenuto. La Bibbia non vuole dire come il mondo è nato, ma perché. E anche perché, in un mondo che pure è benedetto da Dio come "buono", si sprigiona tanto male, non per destino ma per libera scelta volontaria, travolgendo con l'uomo anche la natura (…) Letta la Genesi, si salti al Nuovo Testamento e si legga Marco, il più antico, il più breve e il più folgorante dei quattro Vangeli. Tutto imperniato sul "segreto messianico" come trama narrativa, un segreto che fa balenare solo a tratti, dalla penombra, la vera identità di Gesù, e solo alla fine la svela con le parole del centurione romano davanti alla croce: "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!" (…)E poi di nuovo si torni all'Antico Testamento. Si legga il brevissimo libro di Giona, il profeta mandato da Dio a convertire e perdonare la Ninive pagana, ingoiato dal pesce e vomitato vivo il terzo giorno, scintillante racconto tutto intessuto di fine ironia: e allora si capirà perché Gesù si sia identificato nel "segno di Giona" e perché Michelangelo abbia dipinto proprio questo profeta, in forme grandiose, alla sommità della parete d'altare della Cappella Sistina, tra la Creazione e il Giudizio, tra l'inizio e la fine dei tempi. E poi si legga il libro di Giobbe, grande teologia e poesia altissima. E il Cantico dei Cantici, incantevole carme d'amore. E poi di nuovo si apra il Nuovo Testamento, col dittico del Vangelo di Luca e degli Atti degli Apostoli, con le avventure di Paolo che fa naufragio a Malta e infine arriva a Roma. Non diremo mai più che la Bibbia è noiosa”.

Proprio così. Dal Vangelo secondo L’Espresso – Repubblica, verrebbe da aggiungere, se la cosa non sembrasse irrispettosa.