giovedì 30 aprile 2009

"Faith Fighter" un altro videogioco crea polemiche nel mondo delle religioni

Ma tu guarda. Non si fa in tempo a parlare di un videogioco che crea polemiche nel campo delle religioni, che subito ne spunta un altro. Stavolta la cosa ci riguarda direttamente, visto che Faith Fighter e prodotto dall’italianissima Molleindustria e le polemiche stanno già facendo il giro del mondo. Come informa tra gli altri Asia News, l’ondata di proteste proviene stavolta dal mondo islamico (ne da tra l’altro notizia Arab News) e gli strali vengono lanciati contro un videogioco in cui vengono rappresentati Gesù, Maometto, Buddha e altri figure sacre delle principali religioni ed il cui fine (ironia della sorte ) sembra essere quello di promuovere la tolleranza tra le fedi. Da parte musulmana il gioco viene invece accusato invece di incitare “alla violenza interconfessionale” e di essere “offensivo nei confronti dei musulmani e dei cristiani”. Immediate le reazioni della casa produttrice, che si è affrettata a dichiarare che “il gioco non vuol recare offesa a nessuna religione in particolare”, ma spingere a riflettere su come “le sacre rappresentazioni sono spesso usate in maniera strumentale”. Le proteste sembrano comunque aver raggiunto il loro obiettivo, visto che Molleindustria ha dichiarato che il gioco verrà “censurato” con la motivazione che “se una organizzazione non coglie l’ironia e il messaggio alla base del gioco, significa semplicemente che abbiamo fallito”. Peccato, però, sembra davvero un’occasione persa, anche perché le offese alle religioni forse sono altre. Per cercare di farsi un'idea della faccenda, può essere utile leggere l'about della ditta produttrice del videogioco.

mercoledì 29 aprile 2009

Dialogo interreligioso: islam e cristianesimo nell'Europa del XXI secolo


A Bordeaux, in Francia, si è concluso un importante incontro dedicato al dialogo interreligioso tra cristianesimo ed islam in Europa. Organizzato dal Consiglio delle conferenze episcopali europee, il simposio è stato troppo ricco di spunti per tentare di sintetizzarlo in poche battute, ma vale la pensa soffermarsi almeno su di un paio di interventi particolarmente interessanti.


Il primo è quello dell’islamista Andrea Pacini, il quale si è soffermato sul ruolo delle generazioni dei giovani musulmani nel processo di integrazione dell’islam in Europa. “Mentre la prima generazione di immigrati tende a vivere una sorta di islam etnico –ha sottolineato lo studioso- cercando di riprodurre a vari livelli l’esperienza religiosa e sociale dei loro paesi di origine,i giovani di origine musulmana che sono nati ed hanno studiato in Europa, tendono a separare se stessi dall’islam etnico, cercando di sviluppare modalità nuove di relazione all’islam”. Il risultato è quello di una sorta di “islam liberale” fortemente diffuso in Europa dove “la maggior parte dei musulmani collocano la loro dimensione religiosa in una dimensione privata”.


L’altro intervento particolarmente interessante è stato quello card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, che, concludendo i lavori ha affermato che “ci sono in Europa un milione di persone che si recano regolarmente in sinagoga, in chiesa, in moschea. Sono persone che desiderano vivere per Dio e in Dio. Esse rappresentano un patrimonio spirituale ricchissimo che va messo a disposizione per l’Europa”. Tauran ha anche riaffermato l’importanza del dialogo interreligioso in quanto esso “è un appello ad approfondire la nostra fede per rendere ragione all’altro della nostro credere in Dio”.


Dialogare con chi la pensa diversamente, insomma, aiuta anche la propria fede.

martedì 28 aprile 2009

Influenza suina: in Israele sarà solo "messicana" per non urtare la sensibilità degli ultraortodossi


Se si vuole essere certi, ma proprio certi al 100% di non essere colpiti dal virus dell’influenza suina che sta allarmando il mondo intero per il pericolo di una pandemia, non rimane che una cosa da fare: trasferirsi in Israele. E non perché il Paese mediorientale sia al riparo dal contagio (un paio di casi sembra si siano verificati anche lì e un paio di persone di ritorno da Messico sono attualmente tenute sotto osservazione) bensì perché le autorità israeliane hanno deciso di cambiare nome al morbo.


Come informa il quotidiano israeliano Haaretz, infatti, il viceministro con delega alla sanità Yakov Litzman, appartenente ad un partito ultraortodosso, avrebbe preso la decisione per non urtare la sensibilità dei suoi correligionari, visto che la carne di maiale è severamente proibita nell’alimentazione ebraica. Incontrando i cronisti in un centro medico, l’esponente politico ha quindi dichiarato che nel territorio israeliano l’influenza sarà chiamata “messicana”, anziché “suina”, per non dover usare l’aborrito termine. Essendo per una volta forse d’accordo anche con la minoranza musulmana che vive in Israele, la quale a sua volta non ciba di carne suina.


La questione ha comunque anche un risvolto scientifico, in quanto l’Organizzazione mondiale della sanità animale ha invitato a sua volta a non usare il termine “influenza suina” bensì, “influenza nord-americana”. Senza che fossero dei religiosi a dettare la linea.


lunedì 27 aprile 2009

Illegio: nei monti della Carnia una mostra sui Vangeli apocrifi


Gli apocrifi, vale a dire quegli scritti, specialmente appartenenti al genere letterario dei vangeli, che non sono stati inseriti nel canone ufficiale delle scritture cristiane, hanno sempre destato la curiosità di molti. Particolarmente interessante è l’influsso che questi scritti hanno esercitato sull’arte, come dimostra una rassegna appena aperta e che è possibile visitare fino all’ottobre prossimo.


Apocrifi - memorie e leggende oltre i Vangeli, questo il nome della rassegna, è stata allestita ad Illegio, un piccolo borgo della Carnia che, pur essendo difficilmente identificabile persino sulla carta geografica, grazie alla passione del suo parroco, don Angelo Zanello, è diventato da alcuni anni un appuntamento imprescindibile per gli appassionati del genere. La mostra di quest’anno segue quella del 2007, “L’Apocalisse. L'ultima rivelazione'', e ''Genesi. Il mistero delle origini'', dell'anno passato e presenta un'ottantina di opere, da Bruegel il Giovane al Guercino, da Albrecht Duerer a Pomponio Amalteo, giunte ad Illegio dai Musei Vaticani, dagli Uffizi di Firenze, dalla Gallerie Borghese di Roma e Tretyakov di Mosca, dai Musei Reali di Arte e Storia di Bruxelles.


“Con la selezione delle opere, spiega il curatore, un altro sacerdote, don Alessio Geretti, abbiamo cercato di documentare tutti gli episodi più significativi descritti negli Apocrifi. Per gli artisti di ogni epoca questi testi hanno rappresentato una fonte di ispirazione straordinaria poiché implicano un fortissimo valore simbolico di rappresentazione della religiosità. Non a caso anche il ciclo di affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova illustra episodi tratti dagli Apocrifi. Oggi quel significato simbolico è meno conosciuto: proprio grazie alla mostra di Illegio vogliamo riproporlo ai nostri contemporanei”.


La mostra ha anche un “ospite d’onore”: lo splendido Riposo dalla fuga in Egitto di Caravaggio, proveniente dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma, di cui sarà svelato in pieno per la prima volta un piccolo mistero: lo spartito musicale che san Giuseppe tiene in mano e' un mottetto composto dal fiammingo Noël Bauldewijn nel 1519, dedicato alla Vergine Maria.


venerdì 24 aprile 2009

Foligno: una tre-giorni per parlare di architettura sacra e della nuova chiesa di Fuksas


Indubbiamente, definirla uno degli edifici più brutti del mondo è un’esagerazione. Ma è altrettanto certo che la nuova chiesa progettata a Foligno dallo studio Fuksas e dedicata a San Paolo, qualche perplessità può ingenerarla.


Si tratta di un grande blocco geometrico - due parallelepipedi uno dentro l'altro, di cui uno sospeso - internamente disegnato in modo tale da esaltare la luce attraverso finestre che illuminano l'altare. un secondo elemento, anch'esso di forma parallelepipeda ma allungato e basso, ospita la sagrestia, i locali per il ministero e la casa canonica. Alle obiezioni, l'architetto Adele Savino, che ha collaborato al progetto, ribatte che ''questa architettura massiva vuole essere una risposta al disfacimento del terremoto''. La nuova chiesa sorge infatti nell’area dove era presente uno dei campi container installati dopo il sisma del 1997. Da non dimenticare la grande scultura Stele-Croce, di Enzo Cucchi, elemento in cemento e marmo bianco di Carrara di oltre tredici metri di altezza e le quattordici stazioni della Via Crucis create da Mimmo Paladino.


Comunque uno la pensi riguardo alla nuova costruzione, una possibilità per farsi un’idea è data dalla tre giorni che inizia oggi per concludersi domenica prossima nella cittadina umbra. Momenti clou saranno il convegno “L’architettura nel sacro”,  in programma per oggi e cui parteciperà lo stesso Massimiliano Fuksas, e la cerimonia di dedicazione del luogo di culto, in programma per domenica prossima.


Il futuro dirà se le critiche sono state eccessive (o magari troppo poche).

giovedì 23 aprile 2009

Hanuman: il videogioco che fa arrabbiare gli induisti (ma solo quelli americani)


Può un videogioco far arrabbiare gli induisti? Pare di sì, visto che a causa di Hanuman: Boy Warrior (questo il suo nome) la Sony è stato accusata “di prendersi gioco delle divinità dell’Induismo, in quanto controllare un dio importante come Hanuman con strumenti come un joystick e dei bottoni, significa ridurlo a un semplice personaggio e denigrarlo”.


In realtà, a ben vedere, le cose non sono cosi semplici. A protestare, infatti, secondo quanto riportato da GamePolitics, è stato soprattutto Rajan Zed, un induista americano della Universal Society of Induism, il quale ha in effetti lanciato accuse molto pesanti nei confronti della multinazionale produttrice del gioco.


Ben diverso pare sia stato invece l’atteggiamento degli induisti DOC, quelli indiani, insomma. I quali hanno sì protestato, ma non per l’offesa ad Hanuman, bensì, molto più prosaicamente, perché il videogioco pare non sia all’altezza delle aspettative degli appassionati del settore. “Hanuman dovrebbe essere ritirato da Sony non per questioni religiose, ma semplicemente perché il gioco è terribile” si legge per esempio in Gaming Indians.


Interessante come le cose vengano valutate diversamente da chi le conosce dall’interno rispetto a ci ne ha una conoscenza approfondita quanto si vuole, ma pur sempre mediata.


mercoledì 22 aprile 2009

"Letture": un dossier per parlare dei libri delle fedi


“Letture”, la sempre interessante rivista della San Paolo dedicata al mondo dei libri, dedica il suo ultimo numero ad un argomento quanto mai stimolante: I libri, le fedi. Relativamente al tema principale della rivista, online sono disponibili due articoli. Prima di tutto l’editoriale di Sandra Mazzolini nel quale l’autrice si sofferma sulla necessità per ognuno di conoscere i testi sacri delle varie fedi. “Gli odierni flussi migratori afferma tra l’altro l’autrice- presentano caratteristiche peculiari, tra le quali non secondario è il fatto che molti dei migranti appartengono a tradizioni religiose differenti da quella cristiana. I medesimi spazi sociali (lavoro, scuola, condomini, ecc.) sono abitati da persone i cui mondi culturali e religiosi di riferimento sono assolutamente diversi. Non infrequentemente la diffusa ignoranza o non conoscenza di tali mondi ingenera indifferenza e ostilità, dalle quali è necessario sortire per più motivi”.


Segue quindi un articolo del biblista Mauro Meruzzi dedicato al testo sacro per ebrei e cristiani: quella Bibbia più citata che letta e per stimolarne la lettura vale quindi al pena riportare la conclusione dello scritto dell’autore: “La Bibbia insegna che non è possibile disgiungere Dio dall’uomo, e viceversa. Dio crea l’uomo a sua immagine in quanto comunione di maschile e femminile, chiamata a dominare la terra (cf Gn 1,26-28). L’uomo conosce se stesso nella misura in cui conosce Dio; e conosce Dio solo conoscendo l’uomo. Se l’uomo è immagine di Dio in quanto maschio e femmina, ciò significa che Dio si rivela come pluralità relazionale ordinata alla comunione. L’umano è l’unica via di comunicazione del divino, fino ad arrivare all’incarnazione di Cristo: «il Verbo/Parola si fece carne»”.

martedì 21 aprile 2009

Cristianesimo e religioni orientali: un rapporto complesso tra contaminazioni e condanne


Sempre complesso il rapporto tra cristianesimo e religioni orientali. La cosa può persino apparire paradossale, visto che il cristianesimo stesso è, a ben pensarci, una religione proveniente dall’Oriente, ma tant’è. Al riguardo, mi limito a segnalare tre interventi in merito apparsi negli ultimi giorni.


Il primo è di padre Luciano Mazzocchi, uomo di vasta esperienza in merito avendo vissuto lunghi anni in Giappone, del quale vale la pena  leggere uno scritto davvero interessante.  Ecco un  cameo per invogliare alla lettura completa del testo: “L’uomo d’oggi vuole accedere alla verità percorrendo la via coi propri piedi: infatti sperimenta un forte bisogno di sentirsi dire la verità da dentro di se stesso, dall’esperienza, dal corpo, dalla natura. La spiritualità orientale ha avuto cura di questa esigenza esistenziale e la gente ne è attratta, come a un bisogno reso più attuale da certi atteggiamenti autoritari e rigidi assunti da persone di chiesa, che imperterriti predicano una verità che non necessita dell’esperienza umana; anzi, si teme che da questa possa essere contaminata”.


L’altro intervento è di Marco Guzzi e in questo caso sono da leggere e da meditare anche i commenti perché costituiscono pure essi un autentico segno dei tempi.


E per finire (dopo le aperture di Mazzocchi e Guzzi) una condanna: quella dell’episcopato statunitense nei confronti del Reiki, antica pratica spirituale e terapia alternativa proveniente dal Giappone.


Insomma, le questioni aperte sul tappeto sono ancora tante e del rapporto cristianesimo/Oriente ci sarà da parlare ancora molto. E per fortuna.

lunedì 20 aprile 2009

Il cinema e il sacro nei nuovi lavori di Carlo Verdone e Roberta Torre


Iniziano oggi a Cinecittà le riprese dell’ultimo film dell’attore e regista Carlo Verdone intitolato: “Io, loro e Lara”. Se ne parliamo qui è perché nella pellicola il popolare uomo di spettacolo vestirà i panni del sacerdote, ruolo per lui non inusuale ma affrontato questa volta da un’angolatura davvero particolare. Protagonista del film è infatti padre Carlo Mascolo, missionario comboniano in Africa, che entra in una grave crisi esistenziale e di fede. Su consiglio dei superiori decide quindi di prendersi una pausa e di rientrare in patria. Solo che le cose, anche nella sua terra d’origine e nella sua famiglia, non vanno affatto bene e il missionario si ritroverà quindi a rimpiangere l’Africa e la sua precarietà.


“Mi sono documentato –afferma Verdone- ho parlato con parecchi sacerdoti e lo interpreterò in modo sobrio, senza dare spazio a luoghi comuni o caricature”. Il soggetto è indubbiamente interessante e sarà da vedere ora come l’attore e regista romano saprà uscire dalle gabbie del macchiettiamo che si è (chissà quanto consapevolmente o meno) cucito addosso.


Il film verdoniano non è comunque l’unico ad essere stato attratto dalle sirene della spiritualità. La regista Roberta Torre, infatti, nella sua ultima opera, “I baci mai dati”, esplora la religiosità del Sud vista attraverso gli occhi di una ragazzina, Manuela, che un giorno, per noia e per gioco, sostiene di poter fare miracoli. Viene creduta e da quel momento irrompe nella sua vita tanta gente che le chiede di tutto. Mentre sua madre Rita, vuole farne un business, Manuela si spaventa e vuole smettere di fare la santa.


Molto belle le dichiarazioni della regista milanese sul suo rapporto con la fede.

venerdì 17 aprile 2009

Koinè: al via a Vicenza l'esposizione internazionale del sacro


Magari definirla “fiera del sacro” sembrerebbe irriverente, eppure renderebbe abbastanza bene l’idea, visto che Koinè, che apre per la ventesima volta i battenti domani a Vicenza, si autodefinisce “Rassegna Internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per l'edilizia di culto”.


Scherzi a parte, si tratta di un importante evento fieristico rivolto agli operatori del settore religioso, affiancato da una sezione dedicata alla ricerca e al dibattito (Koinè Ricerca) con il programma di aggiornare le espressioni della Chiesa nel design delle suppellettili liturgiche e nel progetto d'architettura alla luce degli orientamenti tracciati dal Concilio Vaticano II.


Saranno ben 350 i fornitori presenti, provenienti da almeno 22 Paesi, dal Benelux alla Romania, dal Canada fino al Libano; molte le novità in particolare nel campo del progetto per il culto considerato in tutta la sua estensione: dalle vesti liturgiche, agli impianti tecnici, dagli oggetti per il culto, all'arredo floreale.


L’ingresso alla manifestazione è gratuito e riservato al clero, agli architetti, ai progettisti e a coloro che operano nel settore del settore. ll calendario delle attività collaterali nei padiglioni in città è nutrito e vi sarà, tra gli altri, uno speciale torneo triangolare di beneficenza tra sacerdoti, frati ed espositori di Koinè che si terrà il 20 Aprile a partire dalle ore 20.00 presso lo stadio Menti. Il torneo è organizzato in collaborazione con il


Vicenza Calcio ed i ricavati andranno a favore della Caritas Diocesana che lo destinerà al costituendo fondo in favore delle vittime della crisi economica.

giovedì 16 aprile 2009

Duemila frati di tutto il mondo radunati ad Assisi per il "Capitolo delle Stuoie"



Davvero importante l’appuntamento che si è appena aperto ad Assisi e che si concluderà sabato prossimo, 18 aprile. Quasi 2000 frati francescani provenienti da ben 65 Paesi del mondo si sono infatti radunati nella cittadina umbra per il cosiddetto “Capitolo delle Stuoie”. Occasione dell'incontro è l'ottavo centenario dall'approvazione della Regola e, quindi, della nascita dell'Ordine.

Una grande tenda e' stata allestita a Santa Maria degli Angeli per ospitare alcuni momenti dell'incontro e vuole richiamare la dimora fatta costruire, 'in pochi giorni e con grande devozione' dal Consiglio Comunale del Popolo di Assisi (descritta nelle Fonti Francescane) per il Capitolo delle Stuoie del 1221, da cui quello appena iniziato prende il nome. Molto fitto il programma delle giornate: i francescani sono stati accolti da una meditazione di padre Raniero Cantalamessa, cappuccino e predicatore della Casa pontificia. Oggi la giornata è riservata alle testimonianze di tre ex Ministri Generali: monsignor John Corriveau, cappuccino, Vescovo di Nelson, padre Giacomo Bini, dei Frati Minori, e l'Arcivescovo Gianfranco Agostino Gardin, dei Frati Minori Conventuali, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda alla quale parteciperà, fra gli altri, padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Domani, venerdì, dopo la meditazione di una suora clarissa, i frati vivranno la penitenza e il digiuno nel silenzio e nel raccoglimento; nel pomeriggio faranno un cammino penitenziale dalla Porziuncola alla tomba di San Francesco, e celebreranno l'Eucaristia nella Basilica superiore di San Francesco. Sabato mattina si trasferiranno a Castel Gandolfo per l'udienza privata del Papa.

Il mensile Jesus ha dedicato all’importante evento un interessante speciale del suo ultimo numero.

mercoledì 15 aprile 2009

Preghiere 2.0: un nuovo servizio made in USA rivoluziona il "mercato"

Ma sì, in mezzo a tanti discorsi seri, per non dire seriosi, prendiamoci una pausa che ogni tanto è decisamente cosa buona e giusta. E lo facciamo parlando di un servizio da poco lanciato che promette davvero faville. Definirlo un servizio di preghiera 2.0 è davvero poco, visto quel che promette. Information Age Prayer, questo il suo nome, promette infatti di sostituirsi all’orante in tutto e per tutto, o quasi.

Una voce (c’è da supporre metallica, visto che sarà prodotta da un sintetizzatore) si sostituirà infatti all’utente (pardon, all’orante) recitando al suo posto le preghiere indicate. Che hanno pure una valenza ecumenica ed interreligiosa (con una strizzata d’occhio pure all’ateismo) visto che coprono davvero tutti i campi dello scibile spirituale. Considerata forse anche l’attuale situazione di crisi economico-finanziaria, i prezzi sono decisamente abbordabili: si parte infatti da 1,95 dollari (che considerando anche il cambio con l’euro sono davvero un’inezia) per le preghiere dei bambini, per arrivare alla non proibitiva cifra di 3,95 dollari per preghiere aventi a tema la pace nel mondo (il 10% degli introiti è comunque destinato ad opere di carità).

Per la serie “e non dire che non vi avevamo avvertiti”, l’azienda che gestisce il servizio si premura anche di mettere in guardia sul fatto che non esiste nessuna assicurazione che le preghiere suddette arrivino a destinazione e producano l'effetto desiderato. Insomma, provate e fate sapere, così magari ci facciamo un’idea.

martedì 14 aprile 2009

Turismo religioso: ecco la "top ten" dei luoghi di culto


Crisi o non crisi, sembra che il turismo religioso nel nostro Paese “tiri” ancora, come dimostrato tra l’altro dagli spostamenti durante le appena terminate feste pasquali. Ma qual è la “top ten” dei luoghi di culto italiani?


A stilare la classifica ci ha pensato tripadvisor.it, community di viaggiatori tra le più influenti, che ha fatto votare gli stessi utenti ottenendo questi risultati (con qualche sorpresa):





1. Basilica di San Marco, Venezia


2. Duomo, Milano


3. Basilica di San Pietro, Città del Vaticano (Roma)


4. Cattedrale di Santa Maria del Fiore (Duomo), Firenze


5. Chiesa di Santa Maria Novella, Firenze


6. Chiesa di Santa Maria del Carmine, Firenze


7. Basilica di San Clemente al Laterano, Roma


8. Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Milano


9. Chiesa di Sant'Ignazio Di Loyola, Roma


10. Basilica di Santa Croce, Firenze



Firenze, come si può notare “cannibalizza” la classifica con ben quattro presenze mentre è totalmente assente l’Umbria (neppure un posticino per la Basilica di San Francesco, per dire). Ovviamente la classifica non ha valore scientifico ma è ugualmente interessante perché denota delle tendenze di cui tener conto.

sabato 11 aprile 2009

Una buona Pasqua di speranza a tutti!


E’ la speranza la virtù che sembra mancare di più ai nostri giorni, e di cui c’è invece un infinito e a volte inconfessato bisogno. Ho pensato quindi di augurare a tutti una buona Pasqua di vero cuore a tutti con una poesia che parla di speranza senza peraltro mai citarla ma lasciando che emerga inespressa tra le righe. E’ opera del poeta veneto Bino Rebellato ed è tratta dalla raccolta “Brucia invisibile fiamma”. Si intitola:




L’improvviso intervento



È la verde luminaria


che solleva i paesi


della mia pianura


al vento del mattino.



Dentro la cava


al colmo della notte


l’inatteso irrompere del mondo


sulla ruota del cieli in silenzio.



Quando siamo nelle nostre case


con la mente confusa,


oppressi dall’inerzia,


sbreccia una folgore i muri


e vediamo il mondo.



Il passaggio di Dio


sulla mia fronte


come un colpo di vento infuocato


la potenza del mondo scatenata in figure


che muovono il giro dei giorni


Da un biancospino.



Nel cuore della notte


quando giaci smarrito


sulla nuda pietra


un fulmine trapassa le ossa


mangiate dalla pioggia


e fa danzare i morti.




(L'immagine è tratta da un disegno eseguito dai bambini delle zone colpite dal terremoto d'Abruzzo)

venerdì 10 aprile 2009

Abruzzo: il terremoto fa sperimentare inedite forme di collaborazione tra cattolici e musulmani

Un autentico Venerdì santo di passione, quello attuale. Mentre anche Facebook si mobilita per l’occasione, infatti, a L’Aquila si celebrano i solenni funerali di Stato delle vittime del terremoto. L’occasione sarà anche propizia per un momento di dialogo interreligioso: come informano infatti le cronache “al termine del rito cristiano, verrà celebrato anche un rito funebre islamico. Tra le vittime sono state riconosciute sei persone di religione islamica che vivevano nelle zone terremotate (due erano di nazionalità palestinese). Al termine della benedizione delle bare, l'arcivescovo Molinari lascerà che faccia altrettanto un imam”.

Ma non sarà solo questa occasione a dar modo alle due religioni di sperimentare un’inedita forma di collaborazione. Nella tendopoli di Castelnuovo, infatti, cattolici e musulmani usufruiscono della stessa tenda per i rispettivi culti e il perché è presto detto: “Nella tendopoli gli sfollati lavorano per esorcizzare la paura ed allontanare angosce e brutti pensieri, ma chi crede cerca anche un luogo dove pregare. Così è stato deciso di trasformare una tenda in luogo di culto. E poiché aveva poco senso dividersi e attrezzare due tende diverse, sottraendo spazio agli sfollati, cattolici e musulmani della comunità macedone hanno deciso di condividere lo stesso spazio. Una casa comune che potrebbe allargarsi: in queste ore è partito infatti un censimento tra gli ospiti del campo, per capire se vi siano persone che professano altre fedi. Tutti potranno condividere la grande tenda”.

giovedì 9 aprile 2009

Francia: polemiche per un Cristo sulla sedia elettrica nei giorni della Settimana santa


L’arte contemporanea, compresa quella sacra, ci ha ormai da tempo abituati alla provocazioni e alle polemiche e c’è da scommettere che anche stavolta non ci saranno eccezioni, considerando anche che ci troviamo nei giorni della Settimana santa.


Oggetto del contendere è stavolta un’opera intitolata “Pietà”, come moltissime che popolano i nostri musei e le nostre chiese, ma le similitudini si fermano qua. L’artista londinese Paul Fryer ha infatti rappresentato l’agonia di un Cristo raffigurato non in croce, bensì su di una sedia elettrica. Le polemiche non sono mancate, come c’è da immaginarsi, anche perché l’opera in questione non è stata ospitata in qualche padiglione di una mostra d’arte qualsiasi, bensì nella cattedrale della diocesi francese di Gap.


Il cui vescovo. Jean-Michel di Falco, ha difeso strenuamente la scelta di ospitare la discussa opera d’arte: “Lo scandalo non è il Cristo seduto su di una sedia elettrica –ha dichiarato infatti- Se fosse condannato a morte oggi lo sarebbe tramite la sedia elettrica o altri metodi barbari in vigore in molti Paesi. Lo scandalo –conclude il vescovo- è la nostra indifferenza di fronte alla croce di Cristo”.


E forse, in effetti, non ha tutti i torti. Dovrebbero scandalizzare molto di più le croci ostentate come monili che questo Cristo condannato alla sedia elettrica. La cui visione ha almeno il merito di scuoterci dalla nostra indifferenza.

mercoledì 8 aprile 2009

"La Bibbia giorno e notte": a Roma una veglia interreligiosa per le vittime del terremoto

“La Bibbia giorno e notte” (iniziativa di cui parlammo a suo tempo) è diventata un libro e –purtroppo- anche un’iniziativa benefica. La basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme è stata infatti teatro ieri sera della presentazione di un volume dedicato all’evento svoltosi tra il settembre e l'ottobre scorso.


Il purtroppo è dovuto al fatto che l'iniziativa, già prevista da tempo, ha assunto - alla luce del drammatico terremoto - i caratteri di una veglia di preghiera ecumenica ed interreligiosa presieduta da mons. Gianfranco Ravasi. Una nota di Rai Vaticano – promotrice dell'evento - informa che durante la serata si è anche tenuta una raccolta di fondi attraverso le offerte per il libro: i proventi saranno consegnati all'arcivescovo de L'Aquila, mons. Giuseppe Molinari. Per le Chiese protestanti hanno partecipato , tra gli altri, Valdo Bertalot, segretario generale della Società biblica in Italia e Laura Casorio, Segretario Esecutivo della Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane. Gli ortodossi sono stati rappresentati dall'archimandrita Simeone Catsinas della Chiesa Ortodossa greca. Per gli ebrei, ha partecipato Arrigo Levi. I  sono stati invece rappresentati da Vincenzo Ahmad Giampiero, presidente dell'Associazione intellettuale musulmani italiani e Adname Mokrani, teologo e docente universitario.

martedì 7 aprile 2009

Il terremoto, il cardinale e la notte oscura


In queste ore in cui molti si stanno interrogando sul perché di tragedie quali il terremoto che ha sconvolto una vasta area dell’Abruzzo, può essere utile riflettere sulle parole del cardinal Carlo Maria Martini. All’interno della trasmissione “Le frontiere dello spirito” andata in onda domenica scorsa, l’ex arcivescovo di Milano si stava interrogando sulla “notte dello spirito” e su come non cadere nella disperazione.


Ecco alcune delle parole del cardinale (ma vale la pena spendere venti minuti per vedere tutta la trasmissione):


“Santa Teresa di Gesù Bambino, madre Teresa di Calcutta e tanti altri grandi santi sono entrati in una situazione in cui non vedevano più nulla, camminavano nel buio e avevano dei compiti da svolgere, gravi e importanti, di responsabilità, e non sentivano più nessuna forza e nessuna voglia. Una forma come di esaurimento nervoso, ma che tocca l’intimo del cuore. E perciò, continuare, in questi momenti, è molto, molto difficile. Ci si può chiedere come si vivono questi momenti in positivo. Direi che dobbiamo guardare l’esempio di Gesù nel Getsemani: egli continua a pregare ripetendo le stesse parole, e quindi guai abbandonare la preghiera, guai abbandonare quel senso di fede che ci rimane perché allora siamo come sperduti nell’immensità del nulla. E quindi la parola e resistere, resistere, resistere. Bisogna essere forti, bisogna che Dio ci dia la sua forza e in quel momento noi vediamo quanta poca forza abbiamo, quanta poca fede abbiamo e la chiediamo a Dio. Allora possiamo anche uscire da questi momenti e vivere una vita più serena. Però credo che chiunque vuole conoscere un poco il mistero di Dio deve passare un poco attraverso questa sofferenza, perché se no è una conoscenza a buon mercato. Invece questa conoscenza, questo passare per il nulla, ci fa conoscere quel tutto che è Dio e ci aiuta nella vita quotidiana.”.


Le parole del cardinale sono accompagnate dalla visione di alcune opere dello scultore polacco Igor Mitoraj, che con i suoi busti fasciati e i suoi arti mutilati da bene il senso dell’impotenza umana di fonte alle avversità.


lunedì 6 aprile 2009

Bibbia e teologia: due appuntamenti per il prossimo mese di maggio


Nei giorni scorsi sono state presentate le edizioni 2009 di due importanti festival che, sebbene abbiano ancora solo pochi anni di vita, si sono già conquistati uno spazio importante nel panorama cultural – spirituale italiano.


Il primo, in ordine di programmazione, è il Festival della Teologia, che avrà luogo a Piacenza dal 22 al 24 maggio prossimo avendo a tema: “La Parola le parole. Preghiera ed esperienze di Dio”. La rassegna teologica piacentina (giunta alla seconda edizione) affiancherà grandi nomi della teologia internazionale a filosofi non credenti, esponenti del panorama culturale e artisti, riunendoli intorno al "problema comune" di Dio e del sacro. Davvero interessante il programma della manifestazione.


L’altro festival in programmazione nella prossima primavera (esattamente dal 29 maggio al 2 giugno) è quello biblico, che avrà come scenario Vicenza e altre cittadine della provincia veneta e metterà a tema "I volti delle Scritture". Come nelle edizioni precedenti, «il Festival - spiegano i promotori - vuole essere un'occasione preziosa per dischiudere le possibilità insite nelle Scritture; attraverso interventi di esperti, ma anche contributi accessibili e popolari, sarà bello accostarsi alla Bibbia come ad una pietra preziosa, scorgere le differenti facce che ne riflettono la luminosità, gustare e assaporare i significati che vi si sprigionano». Non sarà dimenticato neppure l’anno paolino, visto che ampio spazio sarà dedicato a San Paolo, mostrandone il volto sotto luci diverse: dalla fede, al teatro, alla musica, all’arte, all’attualità.


Una primavera che si preannuncia ricca di cultura e di spiritualità, dunque, con due appuntamenti che vale la pane mettere già in agenda.


venerdì 3 aprile 2009

Chiese in vendita: un fenomeno in crescita alle prese con la crisi economica


Una chiesa settecentesca in stile barocco in pieno centro storico (trattativa riservata) a Firenze per 780.000 €. Una chiesetta del 1300 nel salernitano per 90.000 €. Un’altra a Volterra per la non modica cifra di 1.650.000 euro. Il fenomeno delle chiese in vendita di cui parla Zeus News dev’essere davvero imponente se persino il cardinal Giovanni Battista Re (a capo della potente Congregazione dei vescovi) ha sentito il bisogno di intervenire personalmente nella questione con un’intervista in cui detta alcune regole in proposito.


A parere del porporato, «alcune antiche chiese sconsacrate sono diventate di proprietà comunale e negli anni hanno subito varie mutazioni in sedi espositive o spazi per eventi culturali e mondani. Però -prosegue il cardinale- bisogna badare a che uso se ne faccia e, per esempio, va prestata attenzione a quale tipologia di mostre si allestiscono negli ex edifici sacri. Purtroppo, invece, un conto è ciò che dovrebbe essere e un conto è ciò che concretamente accade, perché verso mura che sono state chiesa occorre un’attenzione che spesso, da nord a sud, manca. Cancellare o stravolgere luoghi che sono segni di antica fede equivale a strappare pagine da preziosi manoscritti. Servirebbe maggior rispetto verso questi edifici che costellano la nostra memoria condivisa».


E non si creda che il fenomeno sia solo italiano, anzi. Se in Germania (e non solo) infatti, il timore è quello che le chiese sconsacrate diventino luoghi di culto islamici, negli USA le ex chiese sembrano cadere sempre di più nelle mani delle banche. O meglio, vista la galoppante crisi economica-finanziaria, sarebbe meglio mettere i verbi al passato: chissà che gli istituti di credito non siano infatti costretti infatti a rimettere a loro volta in vendita gli edifici sacri. A quel punto sarebbero magari le diocesi (che stanno mettendo in campo importanti risorse economiche contro al crisi) a ricomprarle per togliere le banche dagli impicci. Fantaeconomia? Aspettiamo a dirlo: a volte la fantasia supera la realtà.

giovedì 2 aprile 2009

Vinitaly e il vino tra religioni e spiritualità

Novantunomila mila metri quadrati di superficie espositiva netta, più di 4.200 espositori, molti dei quali stranieri, provenienti da quattro continenti e centocinquantamilamila operatori, dei quali circa un terzo provenienti da un centinaio di Paesi. Sta in questi scarni numeri l’importanza di Vinitaly, il più importante salone dei vini che si inaugura oggi a Verona.

E solo il più distratto lettore può chiedersi come mai diamo la notizia qui, visto che il legame tra vino, religioni e spiritualità è ormai da tempo assodato, come dimostrato tra l’altro da un ottimo volume in materia di cui si raccomanda la lettura. E come dimostrato anche ad un articolo scritto da Erri de Luca proprio in occasione dell’apertura di Vinitaly nel quale lo scrittore napoletano ripercorre la storia della vite rifacendosi a Noè. Alla vite e al vino ha dedicato pagine intense anche Enzo Bianchi, priore di Bose, nel suo ultimo, bellissimo volume, “Il pane di ieri”, dove afferma tra l’altro che è lui, “il vino, non l’uva, il vero ‘frutto’ della vigna. E come la vigna è ricco di doni concreti e, al contempo, di rimandi simbolici. Da sempre, dai ‘tempi di Noè’, appunto, accanto al pane del bisogno, al pane che sfama, al pane necessario per vivere, l’uomo ha avuto il vino della gratuità e della festa: una bevanda non necessaria alla sopravvivenza ma preziosa per la consolazione, la gioia condivisa, la gioia ritrovata”.

Senza dimenticare che il vino è pure elemento indispensabile per la celebrazione del sacramento più importante: la Messa. Insomma, in alto i calici e tanti auguri a Vinitaly e ai suoi espositori.

mercoledì 1 aprile 2009

Festival del giornalismo di Perugia: quest'anno spazio al giornalismo missionario

Prende il via oggi a Perugia (dopo il buon successo dei due anni passati) l’edizione 2009 del Festival internazionale del giornalismo. Una messa in opera colossale che muove giornalisti italiani e stranieri tra i più quotati e famosi, in una kermesse che impegna le cinque giornate dall’alba al tramonto, anzi fino a notte, perché vi sono incontri e dibattiti anche a partire dalle 21.30. Non sarà facile seguire tutto, anche volendo, in quanto alcune iniziative sono contemporanee: si dovrà scegliere. L’inizio è già segnato dalle polemiche in quanto la kermesse perugina è stata accusata di non dare uno spazio adeguato alla stampa locale.

Comunque stiamo le cose, è certo invece che spazio verrà dato quest’anno (ed è una novità) alle questioni internazionali attraverso una lente particolare: quella del giornalismo missionario. L’ultimo giorno, il pomeriggio alle 16, nella Sala dei Notari, si troveranno quattro giornalisti missionari, o meglio, quattro missionari giornalisti, che parleranno sul tema “Giornalismo missionario oltre i grandi media”. Sono Emil Braser, fondatore della sudafricana Radio Veritas, Giuseppe Caramazza, fondatore del Catholic information service for Africa, Bernardo Cervellera, fondatore di Asia News, Renato Kizito Sesana, fondatore di New People Media Center di Nairobi, moderatore sarà Stefano Femminis, direttore della rivista Popoli. È superfluo dire quanto potrà essere interessante ascoltare dalla viva voce questi eccezionali protagonisti delle grandi avventure missionarie, le loro testimonianze ed opinioni.

Sempre in tema di informazione dal Sud del mondo, non si possono non citare altre due fonti imprescindibili in materia: le sempre informatissime agenzie Misna e Peace Reporter.