lunedì 31 dicembre 2007

Buon anno a tutti (che sia alternativo o no)

C’è anche chi trascorrerà una fine ed un inizio d’anno decisamente diverso dal solito, quindi è giusto dar conto dei principali eventi al riguardo. La Comunità di Sant’Egidio, insieme ad altre associazioni, organizza per il primo gennaio, Giornata mondiale della pace, una serie di manifestazioni in varie città d’Italia e del mondo. Sul sito della Comunità è possibile scorrere l’elenco degli eventi. Sempre nel segno della pace, stasera a Bergamo Pax Christi organizza la 40ª marcia nazionale per la pace. Scelta non casuale, quella di Bergamo, che già nel 1967 ospitò la prima edizione della marcia, voluta da padre David Maria Turoldo a Sotto il Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII. Spostandoci all’estero, a Ginevra è invece in corso il tradizionale “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, promosso dalla Comunità di Taizé e che si concluderà domani, primo gennaio. Qui è possibile leggere e ascoltare un’intervista con frère John, della medesima comunità, che spiega senso e significato dell’iniziativa.
E ovviamente buon anno a tutti!

venerdì 28 dicembre 2007

Un fine settimana d'arte tra scene bibliche e Ultime Cene

Per coloro che (beati) se ne possono andare in giro per mostre in questo fine settimana che è anche fine anno, ecco qualche suggerimento si spera utile. A Milano, nella Sacrestia di Santa Maria delle Grazie, sono esposti 42 diorami raffiguranti altrettante scene bibliche. L’occasione può anche essere utile per visitare la bellissima sacrestia fatta costruire da Ludovico il Moro in memoria delle moglie Beatrice. Sempre a Milano, al Cenacolo Vinciano (quindi ci si sposta di pochi metri) è in corso una mostra davvero originale dal titolo Ultime ultime cene. Sulla scia del capolavoro dipinto da Leonardo nel refettorio del convento milanese, alcuni artisti contemporanei si confrontano sul tema dell’Ultima Cena. A Formigine, nel modenese, è invece in corso la mostra “Lo spirito dell’arte”, che vede allineate alcune opere del collezionista di arte contemporanea Carlo Cattelani nel decimo anniversario della sua scomparsa.   

giovedì 27 dicembre 2007

Spigolature natalizie

Allora, passato bene il Natale? Mentre le feste proseguono, ecco qua un po’ di notizie in tema. Evidentemente contagiato dal clima natalizio, il presidente iraniano Ahmadinejad ha scritto nientemeno che al Papa, auspicando che il 2008 "porti pace e tranquillità alla comunità internazionale sulla base della giustizia e della spiritualità". Evidentemente il Natale in Iran dev’essere proprio sentito, se anche il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ha voluto far sentire la propria voce. Gli inglesi sembrano invece sentire decisamente di meno l’atmosfera natalizia. Pare infatti che siamo stati di più i sudditi di Sua Maestà incollati davanti al pc per i saldi invernali (partiti proprio la notte del 24 dicembre) dei partecipanti alle funzioni religiose.  Decisamente meglio, quanto a partecipazione alle celebrazioni natalizie, sembra essere andata in Norvegia. E infine una notizia che proviene dagli Usa: ben l’82% dei cittadini americani afferma di essere membro di una chiesa cristiana. Ma quello che può sorprendere è il dato della partecipazione al culto e che cozza con l’idea che molti hanno di un Paese ormai completamente secolarizzato. Circa il 44% degli americani partecipa infatti con una certa regolarità alle funzioni religiose. Percentuale che in Italia non si è forse raggiunta neppure nel Veneto degli anni ‘60%.

lunedì 24 dicembre 2007

Buon Natale a tutti in poesia!

E così siamo a Natale, che è anche il primo di questo blog, nato esattamente il primo gennaio 2007 e che quindi tra qualche giorno compirà il primo anno di vita. Tanti auguri di cuore a tutti coloro che sono passati di qui, a chi ha commentato e a chi è lo ha fatto silenziosamente. Per gli auguri, però, più che alle mie parole mi piace affidarmi alla poesia. Eccone quindi una bellissima di Margherita Guidacci che si intitola “Nato di povertà e d’abbondanza”:

 


Nato di povertà e d’abbondanza,


Amore, tu fanciullo scalzo


e ignudo che ci vuoi spogli


come te, ci distacchi


da ogni nostro possesso ed orgoglio,


 


ci rendi trasparenti e sottili


come le limpide acque in cui ci lavi


o il fuoco in cui ci raffini –


e solo allora riveli le tue ricchezze abbaglianti,


ci vesti di sapienza e di gioia,


ci ricolmi di beni inestimabili:


 


perchè il superbo e l’avaro


inciampano a ogni passo nei propri limiti,


ma un cuore umile e puro


non sarà turbato dall’infinito.


 


E di nuovo tanti auguri a tutti!

venerdì 21 dicembre 2007

Auguri diversi: un buon Natale solidale con sottobosco.org

Don Marco Sanavio, giovane prete veneto, è davvero un autentico presbitero 2.0. Pioniere della presenza cristiana sul web, dopo essersi dedicato ai futuri sposi con un apposito sito loro dedicato, eccolo ora alle prese con la sua ultima creatura. Si tratta di sottobosco.org, che propone un concorso per video realizzati con i cellulari. “C’è un sottobosco di bene e di azioni solidali che vanno fatti emergere per diffondere la cultura della solidarietà e dell’attenzione ai più deboli – si legge nel sito - Perché non raccontarlo attraverso la tecnologia attuale e farlo diventare un messaggio di speranza?”. Per partecipare è necessario pubblicare su You Tube un video di massimo trenta secondi nel quale vengono formulati auguri per Natale o per il nuovo anno mettendo in primo piano i valori della solidarietà e poi registrarsi sul sito sottobosco.org. In premio ci sono ricariche telefoniche, cosa non trascurabile, visto quello che si spenderà per gli auguri. Ma la cosa più importante è fare auguri diversi dal solito. E allora, perchè non provare?

giovedì 20 dicembre 2007

Nasce H2O News: la Chiesa on-line in otto lingue

Qualcuno magari, con scarsa fantasia, la chiamerà “Tele Papa”, ma in realtà il progetto della neonata H2O News è più vasto. Come si legge nel sito, il nome dell’iniziativa è dovuto al fatto che "'H2O' news è la formula chimica dell'acqua, elemento vitale. Questo servizio informativo vuole essere acqua, per ogni utente: un'informazione rinnovatrice, che sorge dalla fonte pura del Vangelo. Nella tradizione cristiana, l'acqua è simbolo di vita, di purificazione, di salvezza, e di rinnovata vitalità". In concreto, si tratta di un servizio gratuito rivolto a televisioni, siti e radio cattoliche "affinché le parole del Papa e le notizie sulla Chiesa possano essere accessibili a tutti coloro che lo desiderino, anche alle realtà più povere". Non manca uno spazio destinato agli utenti in cui i medesimi potranno pubblicare materiale autoprodotto. Insomma, un’iniziativa interessante che sarà bene seguire nei suoi sviluppi.

mercoledì 19 dicembre 2007

Italiani e religione: crescono identificazione e pluralismo

Nei giorni scorsi si è tenuto a Camaldoli un interessante convegno organizzato dalla rivista dei dehoniani Il Regno avente a tema “Il futuro del cattolicesimo italiano”. All’interno dello stesso sono stati i presentati i risultati di una indagine (dal curioso titolo de "Il praticante, il pellegrino, il convertito") che vale qui la pena riprendere perché contiene dei dati su cui è bene riflettere. Mentre è in calo progressivo il numero dei frequentati chiese e altri luoghi di culto, la religione rimane comunque motivo di identificazione per ben il 60% degli italiani. "La secolarizzazione – come spiega uno dei responsabili dell’indagine - corrisponde ad una diminuzione dell'importanza della religione per il funzionamento di ruoli e istituzioni non religiose come lo stato e l'economia. L'esito però non è l'ateismo o l'agnosticismo: aumenta, infatti, la pluralità religiosa e il coinvolgimento delle persone in differenti pratiche religiose". Quindi, da un lato pare che gli italiani si identifichino sempre più nel cattolicesimo (pur frequentando sempre meno le chiese) e dall’altro lato aumenta in offerta il cosiddetto “mercato religioso”. Due dati che sembrano in contraddizione, ma che non sono altro che due aspetti della complessità (e nell’aggettivo non vuole esserci nessuna nota negativa) della società attuale.

lunedì 17 dicembre 2007

Gli auguri di Natale? Sono sempre più multireligiosi

Auguri auguri auguri. Buon Natale Buon Natale Buon Natale. Siamo circondati da auguri. Ne facciamo. Ne riceviamo. Ma come comportarsi se chi ci fa gli auguri di Natale non è cristiano? Come rispondere? Questione che si pone sempre più frequentemente, tra l’altro, nella nostra società via via più multiculturale e multireligiosa. Alla domanda si applica con un interessante post il gesuita Thomas J. Reese sul blog di argomenti religiosi del Washington Post. Reese afferma di preferire, ovviamente, il classico “Buon Natale”, ma se a rivolgergli l’augurio è un tale che indossa lo yarmulke preferisce rispondere con un più anonimo “Buone feste” o “Felice Hanukkah”. E questo non è da ritenere un qualcosa di politicamente corretto, ma semplicemente una questione di buone maniere. Allo stesso tempo, afferma ancora il gesuita, il 25 dicembre si celebra la nascita di Gesù, e il dire “Buon Natale” non implica automaticamente l’adesione alla fede cristiana. Questione interessante, davvero. Che io personalmente ho risolto così. Quando mi augura buon Natale un musulmano (per dire) rispondo: “Grazie! Anche a te!”. Così evito di dire direttamente “Buon Natale” a chi non è cristiano, ma rispondo agli auguri. Chissà cosa penserebbe Reese della trovata. C’è da scommettere che, da buon gesuita, ne sarebbe comunque intrigato.

domenica 16 dicembre 2007

Patti Smith e la spiritualità: in equilibrio tra ricerca del sacro e istinto

Qualche giorno fa segnalavo la notizia che Patti Smith sta effettuando un tour (peraltro gratuito) in alcune chiese italiane. Qualcuno si sarà magari stupito: ma come, Patti la rivoluzionaria che canta in chiesa? Ebbene sì, e ora un’intervista alla grande artista apparsa sul “Il Giornale” ( anche se il titolo è come al solito fuorviante) contribuisce a conoscere meglio il pensiero della rocker riguardo alla sua spiritualità. Alla domanda se non abbia paura della morte, Patti risponde: «No, perché so che c’è uno spirito che continua il suo viaggio se ti sei comportato bene sulla Terra. Alla fine ti ricongiungi con la tua essenza. Però ho intenzione di vivere a lungo, fare tante cose e veder crescere i miei figli». “È una visione quasi cattolica della morte”, chiosa l’intervistatore. Già, proprio così. «Il cielo –afferma ancora Patti- è la rappresentazione perfetta della vita. È una grande opera della natura e al tempo stesso uno spettacolo teatrale dove c’è la luna, le stelle, i pianeti, le costellazioni, gli astronauti, gli uccelli; anche i tuoi cari sono lassù. C’è tutto e il contrario di tutto, ci sono anche gli effetti speciali dati dai tuoni, i fulmini, i cicloni. È qualcosa da amare e da temere». Bella intervista davvero, tutta da leggere. E beato chi stasera sarà a Prato ad ascoltarla.

venerdì 14 dicembre 2007

Gran Bretagna: giù le mani dal Natale, affermano i leader religiosi non cristiani

Chissà com’è andata realmente questa storia del piccolo alunno di una scuola elementare di Firenze cui sarebbe stato impedito di disegnare Gesù bambino perché così avrebbe offeso i fedeli di altre religioni. C’è solo da augurarsi che la cosa sia ingigantita (la fonte della notizia spingerebbe tra l’altro a pensare in tale direzione) ma se così non fosse, non rimarrebbe che constatare che a volte si è davvero più realisti del re e ci si fanno problemi anche a nome di coloro che non se li pongono. Basti guardare ciò che succede nel Regno Unito, dove ad ammonire “giù le mani dal Natale” non sono solo i fedeli cristiani, ma indù, sikh e musulmani, i quali invitano i cristiani britannici a godere della loro festa preferita senza temere di offendere i non cristiani. Vale la pena riportare l’opinione di Indarjit Singh, portavoce della comunità Sikh. “Ogni anno –afferma- mi si chiede- se mi oppongo alla celebrazione del Natale. È una domanda assurda: come sempre, io e la mia famiglia invieremo le nostre cartoline di auguri ai nostri amici cristiani e agli altri”. Appunto, non facciamoci problemi anche a nome di coloro che non se li pongono. E buon Natale a tutti in anticipo.

mercoledì 12 dicembre 2007

Sette religiose: un convegno a Roma per conoscere il fenomeno

Nella giornata di ieri, presso l’Università Europea di Roma, si è svolto un convegno, organizzato dalla medesima Università e dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, su di una problematica sempre molto attuale (e di cui, in verità, ultimamente si parla poco) quella delle sette. Secondo gli esperti del Gris, centro di ricerca dei gruppi settari in Italia, sarebbero circa 600 le aggregazioni che per modalità di approccio e proposta si definiscono con il termine generico di “setta”. Questi gruppi coinvolgono il 2/3 per cento della popolazione italiana. Un altro dato interessante è che il 52 per cento delle vittime delle sette in Italia sono adulti e, nel 56 per cento dei casi, si tratta di donne. Particolarmente interessanti i dati riferiti dalla psicologa Anna Maria Giannini, direttore dell’Osservatorio di psicologia della legalità. “Nella manipolazione – ha detto l’esperta – cadono alcune tipologie di persone, in genere adolescenti e persone che attraversano particolari momenti di fragilità nella vita per via ad esempio di un lutto, di una separazione, di un passaggio critico. In genere poi le vittime hanno pochi punti di riferimento a cui rivolgersi in caso di necessità e una scarso orientamento valoriale”. Un fenomeno cui guardare con attenzione, quindi, e di fronte al quale è bene non abbassare la guardia.

Kareem Salama: il primo cantante country musulmano

Davvero curioso il personaggio di cui parla un articolo (purtroppo non online) del Corriere della Sera. Si chiama Kareen Salama, viene da Ponca City, in Oklahoma, si vanta di essere stato a 12 anni “il migliore  pistolero nello stato dell’Oklahoma” e canta musica country-western con la sua bella voce dall’accento strascicato tipico del Sud. Insomma il prototipo del Vero Americano Bianco Repubblicano e Cristiano. Solo che Kareem è nato da genitori egiziani, si considera un buon musulmano (“Non bevo e non esco mai con le ragazze”) ed è fortemente intenzionato a diventare una stella in un campo – quello appunto del country- che, come dice un critico musicale, “non è certo noto per la diversità etnica e culturale delle sue star e dei suoi fan”. Uno sforzo che va incoraggiato, quindi, anche perché Kareem ha una voce davvero notevole.

Tanto siamo in tema di musica & religione, non si può non segnalare il tour che la grande Patti Smith terrà a partire dal prossimo 16 dicembre in alcune chiese italiane. Già il nome del tour è bellissimo: “A Wing in Heaven Blue”, la musica lo sarà ancor di più.

martedì 11 dicembre 2007

Sarà grave?

Appena letto il titolo di questa notizia, lì per lì ho pensato che l'attacco riguardasse un sito web.

La Bibbia (e non solo) disponibile in un nuovo sito

Davvero interessante il materiale (già disponibile in CDRom) che la Congregazione vaticana per il clero ha messo a messo ora a disposizione on-line. Si tratta di una pagina web con il testo della Bibbia in nove lingue, con motori di ricerca avanzati e alcuni dei commenti di maggior spicco della storia sulla Parola di Dio.  Il sito permette, ovviamente, di leggere l’intero testo biblico, ma solo. È anche possibile infatti scoprire l'uso che è stato fatto dai Dottori della Chiesa e dal Magistero di ognuno dei versetti della Sacra Scrittura e leggere i commenti del Padri della Chiesa divisi per tempo liturgico. È anche possibile scaricare il contenuto del sito per la navigazione off-line. Insomma, un gran bel lavoro che sarà un piacere consultare.  

lunedì 10 dicembre 2007

Sean O'Malley: il cardinal - blogger parla della sua esperienza

L’ultimo numero della rivista Jesus riporta un’intervista all’arcivescovo di Boston, il cardinale Sean O’Malley che è tutta da leggere. Intanto perché l’uomo è intelligente e spiritoso (si veda per esempio l’ultima risposta), poi perché nella stessa il cardinale parla della sua esperienza di blogger. Egli è infatti (forse, salvo smentita) l’unico cardinale ad avere un blog e soprattutto a tenerlo costantemente aggiornato. Ecco come risponde quando l’intervistatore gli chiede se la Rete serva all’evangelizzazione:


«Certamente, soprattutto per avvicinare e comunicare con i giovani, considerando il fatto che la mia città è uno dei grandi centri universitari americani e che le ultime generazioni non leggono i giornali, ma navigano in internet. Infatti milioni di persone visitano il sito dell’arcidiocesi e il mio blog (www.cardinalseansblog.org). Il mio interesse per i social network nacque quando, un anno fa, fui invitato a Roma dai Cappuccini e, per rendere partecipe la mia diocesi di quanto si svolgeva, provai a tenere aperto un blog per una settimana. L’esperimento si concluse con un successo clamoroso: in sette giorni ricevemmo tre milioni di visite. Così ho deciso di continuare, e ogni venerdì aggiorno il mio diario elettronico».


E complimenti: tre milioni di visite in una settimana se le sogna anche Beppe Grillo.

venerdì 7 dicembre 2007

Milano: un incontro sulla libertà religiosa in onore del Dalai Lama

Si è discusso molto, e si discute, in questi giorni della visita del Dalai Lama in Italia. In questa sede lasciamo però perdere le polemiche che la visita porta con sé per segnalare un’iniziativa molto importante e al quale la stampa ha dato purtroppo poco rilievo. Domani, domenica 9 dicembre, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia, proprio in occasione della visita del Dalai Lama in Italia ed in suo onore, ha organizzato un incontro per la libertà religiosa nel mondo durante il quale sarà data lettura di un appello che già conta molti firmatari. “In questo momento – si legge nell’appello - molti regimi dispotici impediscono ai fedeli dei propri paesi di professare liberamente il proprio culto, perseguitandoli duramente”. “Nostro intento è che credenti e non credenti si uniscano in una preghiera comune, affinché tutti i cittadini del mondo siano liberi di professare la propria religione o le proprie posizioni etiche senza essere perseguitati”. L’appuntamento è per domani alle 16.30 in via De Amicis, 17 a Milano, dove il rabbino Giuseppe Laras, l’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, don Gianfranco Bottoni e un Lama tibetano leggeranno passi dei rispettivi testi religiosi che parlano di libertà religiosa.

giovedì 6 dicembre 2007

Politica e appartenenza religiosa: Romney 2007 come Kennedy 1960?

Era il lontano 1960 quando Robert Kennedy, candidato alle presidenziali americane, pronunciò un discorso rimasto celebre in cui affrontava le problematiche che scaturivano dalla sua appartenenza religiosa. Era infatti la prima volta che un cattolico arrivava ad un passo dalla Casa Bianca e qualcuno temeva che magari Kennedy potesse prendere ordini dal Vaticano. Nel suo discorso, il candidato cattolico disse tra l’altro di credere “in un’America dove la divisione dei ruoli della Chiesa e dello Stato è assoluta; dove nessun prelato cattolico indicherebbe al Presidente, se dovesse essere cattolico, come comportarsi e che nessun pastore protestante direbbe ai suoi parrocchiani per chi votare”. Gli americani gli credettero.

Bene, è passato quasi mezzo secolo ed ora c’è un altro candidato che deve vedersela con la sua appartenenza religiosa: Mitt Romney. L’appartenenza non è quella cattolica, stavolta, bensì mormone. La fede nella cui chiesa sta provocando ben più di qualche mal di pancia al candidato repubblicano, che pure avrebbe qualche chance di vittoria sugli altri pretendenti alle primarie appartenenti al proprio partito: Romney è infatti belloccio (o almeno appare così in TV e in foto, ma questo a volte basta) parla bene, ha esperienza politica e dispone di un discreto gruzzolo da mettere sul piatto della sempre più dispendiosa campagna elettorale americana. Ma l’handicap non è da poco: l’appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (questo il nome ufficiale della fede mormone) è infatti invisa ad una larga fetta dell’opinione pubblica americana (quella che ovviamente non professa tale fede). Per fugare tutti i dubbi, Mitt Romney ha tenuto ieri un discorso (qui il video, qui il testo) che magari non passerà alla storia come quello citato sopra di Kennedy, ma che è comunque interessante. “La libertà ha bisogno della religione e la religione ha bisogno della libertà”, ha affermato tra l’altro rivendicando orgogliosamente che la sua fede religiosa non influenzerà la propria linea politica. Per concludere con un immancabile "God bless the United States of America.". Gli americani gli crederanno? Alla risposta mancano solo pochi mesi.

Scozia: per Natale non mangiamo tacchini, regaliamoli

Una notizia che farà felici gli amici animalisti (e non solo loro): lasciamo vivere i tacchini –che tra l’altro sono animali belli e simpatici- e non mettiamoli a tavola per Natale. Piuttosto, regaliamoli a qualche villaggio del Sud del mondo. L’iniziativa non è di qualche ONG in cerca di facile pubblicità, bensì, della Chiesa cattolica scozzese, per l’esattezza della Sciaf, che è la sua agenzia di aiuto e di sviluppo internazionale. “In Scozia – spiegano dall’agenzia – si sprecano soldi per fare regali inutili e senza senso. Perché, allora, non donare qualcosa di utile e necessario a chi è meno fortunato di noi?”. Da qui nasce la campagna “Real gifts” (Veri regali) con l’invito, tra i tanti, ad acquistare dei tacchini da destinare a famiglie indigenti di 23 Paesi in via di sviluppo che li alleveranno garantendosi una rendita economica e cibo al tempo stesso. Chi avrà aderito alla campagna riceverà una cartolina di auguri da regalare ad altri membri della propria famiglia o amici per alimentare la catena di solidarietà. Decisamente un bel modo di festeggiare il Natale ricordandosi degli altri. E (non per fare paragoni, ma tant’è) migliore di altri che –a furia di provocazioni- appaiono ormai nient’altro che la caricatura di sé stessi.

martedì 4 dicembre 2007

Murdoch si da alla spiritualità (ma con un occhio agli affari)

“Negli anni dopo il 2000 Murdoch è diventato uno dei più importanti imprenditori nel mondo delle trasmissioni digitali satellitari, nel campo cinematografico ed in molte altre forme di media. L'ultima acquisizione che ha suscitato clamore è stata (nell'estate del 2007) "Dow Jones", società che controlla il Wall Street Journal, organo di comunicazione finanziaria noto in tutto il mondo”. Così parla di Rupert Murdoch (di cui si parlò già ampiamente per l’acquisizione di MySpace) una biografia online . La voce di cui sopra andrà però aggiornata, perché “Lo Squalo” (così è chiamato nel mondo del business l’editore australiano) ha operato un’altra acquisizione che, se non farà rumore come altre cui siamo stati abituati, è però un vero e proprio segno dei tempi. Murdoch ha infatti acquisito il controllo di Beliefnet.com, forse il massimo sito mondiale di questioni attinenti la fede e la spiritualità. Il vecchio Rupert ha forse intenzione di darsi alla meditazione? C’è da dubitarne. La cosa sta comunque provocando un certo interesse Oltreoceano e tutti si interrogano su come Murdoch integrerà Beliefnet con le altre realtà editoriali del suo gruppo. Una curiosità che, per quel che vale, facciamo nostra.

Il santino? Ora arriva via SMS

Il classico santino che, a forza di portarlo nel portafoglio diceva unto e bisunto? Un’usanza del passato da abbandonare immediatamente. Sì, perché oggi è possibile ricevere il santo preferito direttamente sul proprio cellulare per la modica spesa di 12,40 centesimi. L’idea (che, piccola confessione, neppure al sottoscritto che pur si vanta di avere una fantasia alquanto fervida, sarebbe mai venuta in mente) è di Barbara Labate e ne parla un articolo de La Stampa. La quale ideatrice ha davvero pensato a tutto e nulla lasciato al caso: le classiche iconografie dei santi sono state rielaborate da un art director e le preghiere di accompagnamento riscritte da un copy. Va bene affidarsi alla Provvidenza, ma i problemi di copyright sono problemi di copyright. «I santini ci sono da 600 anni –afferma entusiasta la Labate- e continueranno ad esserci. Semplicemente, passano dal cruscotto, dal portafogli, dalla borsetta al cellulare, come è successo agli oroscopi, alla musica, alle news finanziarie, ai messaggi». L’idea ha subito entusiasmato don Mazzi (e non poteva essere altrimenti) all’interno del cui programma andranno in onda a partire dai prossimi giorni gli spot di santiprotettori.com. Ora non ci sono davvero più scuse per non avere sempre appresso il proprio santo preferito.

lunedì 3 dicembre 2007

Genova: una Santa Barbara multireligiosa per i Vigili del Fuoco

Merita davvero un’attenta riflessione (e non un’alzata di spalle come farà qualcuno, pensando magari ad un cedimento alle mode) l’iniziativa che avrà luogo domani a Genova per commemorare Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco. Al posto della sola Messa cattolica, infatti, avrà luogo un momento di meditazione  in cui avranno spazio i rappresentanti di cinque religioni: ebraismo, islam, ortodossia, protestantesimo e, ovviamente, cattolicesimo. Abbiamo pensato –spiegano gli organizzatori- di dover aprirci maggiormente alla città. Che ormai è multietnica. D’altronde, il soccorso non ha frontiere né patria. Ed è importante sottolinearlo ora che la città sente molto queste tematiche”. Anche i momenti di meditazione saranno contingentati: otto minuti per ciascuna confessione, né uno di più né di meno, senza preferenza alcuna. In effetti qualcuno, davanti a notizie come questa, potrebbe inarcare il sopracciglio gridando al religiously correct, ma è giusto ignorare realtà che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi? Basti pensare al mondo della scuola, dove gli alunni di fedi diverse da quella cristiana sono in aumento in maniera esponenziale. Iniziative come quella genovese, possono servire se non altro a far pensare a certe realtà.

venerdì 30 novembre 2007

Dialogo cristianesimo - islam: una risposta (e un'occasione mancata)

Con una lettera firmata del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto XVI ha risposto alla lettera aperta "Una parola comune tra noi e voi", che lo scorso 13 ottobre, in occasione della fine del Ramadan, 138 guide religiose musulmane avevano indirizzato a lui e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane. Ne avevamo parlato qui. La risposta è senz’altro una buona notizia, però, visto che il messaggio era indirizzato comunitariamente a tutti i capi cristiani, aleggia nell’aria l’interrogativo rilanciato nel suo blog da Luigi Accattoli e così sintetizzabile: “la Santa Sede, cioè il papa, risponderà da sola? Non sarebbe meglio se rispondesse insieme agli altri 26 leaders delle Chiese cristiane che erano nominate nell’intestazione della lettera? (…) Perché allora non rispondere insieme, o almeno non provarci? Diamo per scontato che il mondo cristiano oggi è più diviso al suo interno di quanto non lo sia quello musulmano? L’ecumenismo più che affermato andrebbe messo in opera quando possibile e questa a mio avviso sarebbe un’ottima occasione: un fatto nuovo al quale rispondere in modo nuovo. Senza contare il fatto che una risposta corale avrebbe maggior peso di interlocuzione”. Tutto giusto, peccato che a questi interrogativi nessuno darà mai una risposta, almeno ufficiale.  

giovedì 29 novembre 2007

Identità e dialogo: un interessante convegno in programma a Parma

“Identità e dialogo tra culture e religioni diverse”: è questo l’interessante tema del convegno che si svolgerà dopodomani, sabato primo dicembre, presso la Fiera di Parma. Organizzato dall’Editrice La Scuola in collaborazione con il comune di Parma, l’evento prevede un confronto tra grandi personalità: Mons. Luciano Monari (Vice Presidente della CEI), il Prof. Salvatore Natoli, il Prof. Giovanni Maria Vian, il Prof. Padre Michele Piccirillo, il giornalista Aldo Maria Valli e l’On. Valentina Aprea affronteranno l’argomento dal punto di vista filosofico-religioso durante la sessione mattutina, mentre i rappresentanti delle istituzioni territoriali ed il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni saranno i protagonisti nel pomeriggio di due tavole rotonde tecnico-operative per affrontare il delicato tema anche dal punto di vista di chi opera nella scuola. Secondo gli organizzatori, il convegno vorrà essere l’occasione per parlare di religioni e di modelli di integrazione, di radici cristiane e relazioni con l'Islam o le altre religioni, del valore delle tradizioni religiose e delle specificità delle diverse fedi.

mercoledì 28 novembre 2007

Adotta un terrorista e prega per lui: dagli USA una nuova forma di guerra al terrore


Una cosa è certa: agli ideatori del sito Adopt a Terrorist for Prayer non fa certo difetto la fantasia. Alla domanda sul come combattere la guerra al terrorismo internazionale, devono infatti essersi risposti che non ci poteva essere risposta migliore che la preghiera. Ma non una preghiera, come dire, generica, bensì avente per oggetto uno specifico terrorista. I volti dei quali (sia detto con il massimo rispetto) non inducono certo pensieri oranti, ma è forse questo il bello della sfida. Liste e foto dei terroristi (siano essi ricercati o detenuti) sono forniti direttamente dal Dipartimento di Stato americano. In perfetto stile due-punto-zero, scopo dei sito è tra l’altro quello di mettere in collegamento coloro che pregano per lo stesso terrorista, mentre del medesimo vengono fornite tutte le informazioni utili. Gli organizzatori sperano di raggiungere il mezzo milione di oranti pro-terroristi entro la fine dell’anno.

martedì 27 novembre 2007

Notizie tra fantasy e fantascienza (ma sempre rigorosamente spirituale)

Il sottoscritto ha un’antica e mai sopita (anche se purtroppo sempre meno praticata) passione per la fantascienza. La quale passione fa capolino ogni qual volta legge notizie in grado di risvegliarla. La prima, in verità, non riguarda la fantascienza in senso stretto, bensì la fantasy, genere con essa imparentato. "The 13th Disciple" (il tredicesimo discepolo) è il titolo di un film, ancora nella fase di programmazione, che vorrebbe narrare la storia di un fratello gemello di Gesù reincarnatosi ai nostri tempi sotto le spoglie del capo di una setta religiosa. Mah. Chissà se l’opera troverà finanziatori. L’altra notizia riguarda “La bussola d’oro”, il film che alcuni gruppi di fondamentalisti cristiani (siano essi cattolici o protestanti, in questo caso, purtroppo, l’ecumenismo funziona) hanno messo sul banco degli imputati perché Philip Pullman (autore del romanzo da cui è tratto il film) sarebbe ateo. Chissà come stanno le cose, ma almeno aspettiamo di vedere il film, prima di criticare. L’ultima notizia è di scienza senza *fanta*, ma è troppo carina per non essere segnalata. Avete mai pensato che un automa avrebbe potuto realizzare un manoscritto della Bibbia alla maniera degli antichi monaci medievali? No? Allora eccovi serviti (gli originali sono più belli, però).

lunedì 26 novembre 2007

E' dedicato al meticciato l'ultimo numero della rivista Oasis

È arrivato in libreria l’ultimo numero di Oasis, ottima pubblicazione in più lingue (italiano, inglese, francese, arabo e urdu). L’ultimo numero della rivista, di cui ci siamo già occupati, ha come titolo “Uno più uno uguale tre. Quando i mondi si toccano: ipotesi sul meticciato contemporaneo” e tenta di rispondere, tra l’altro, alle seguenti domande: ciò che avviene oggi nel mondo, sull’onda delle migrazioni dei popoli e della globalizzazione tecno-economica, può essere definito come un gigantesco, caotico e drammatico incrociarsi di civiltà e di culture? La categoria di meticciato è utile per capire i processi del cambiamento? Quale il volto del meticcio di oggi? Tra i contributi apparsi sulla rivista e  meritevoli di segnalazione, l’editoriale del Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola e la riflessione sull’argomento di otto studiosi provenienti da esperienze diverse.

venerdì 23 novembre 2007

"I destini del sacro": un interessante convegno da oggi a Reggio Emilia

“Se anche il profano fosse diventato sacro? Cosa si intende allora con il concetto di sacro? In quali pratiche rituali e testi lo possiamo incontrare? Appartiene solo alla sfera religiosa o anche al mondo della moda? Poi, se il consumo è come una religione, cosa diventa luogo oppure oggetto di culto? Insomma, quali pieghe sta assumendo oggi il sacro in un mondo di culture sempre più interconnesse?”. Davvero molto ma molto interessanti queste domande. E si sa, almeno questo è il personalissimo parere del sottoscritto, le domande sono sempre più interessanti ed intriganti delle risposte. A tali quesiti cercherà di rispondere Destini del sacro. Discorso religioso e semiotica delle culture, che è il titolo del XXXV Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici che si terrà a Reggio Emilia da oggi a domenica prossima. L’intento del congresso, come affermano gli organizzatori, è avviare un produttivo dialogo interdisciplinare, confrontando prospettive di ricerca e risultati raggiunti all’interno di ogni specifico campo di studio. Questo, dal momento che il sacro è concetto teorico, ma anche una parola ricca di significati che coinvolge pratiche rituali, compare in diversi discorsi, da quello religioso a quello politico, e viene rappresentato in varie forme d’arte.


mercoledì 21 novembre 2007

Si avvicinano alla scadenza le iscrizioni al primo "Premio Webmaster Cattolico"

Mancano ancora pochi giorni, ma c’è comunque ancora tempo per partecipare alla prima edizione del concorso nazionale ‘Premio Webmaster Cattolico’. Entro il 26 novembre 2007, infatti, chi lo vorrà, potrà iscrivere il proprio sito al concorso indetto dalla WeCa, l’associazione dei webmasters cattolici. Durante il mese di dicembre 2008 una giuria, presieduta dal presidente di WeCa, Mons. Franco Mazza, valuterà i siti ammessi al concorso in base a criteri di coerenza della comunicazione, architettura, funzionalità, qualità della gestione, contenuto, accessibilità. Queste le categorie per le quali si può concorrere: 1) Siti istituzionali e associativi: Diocesi; Enti, associazioni, aggregazioni. 2) Siti personali. 3) Siti parrocchiali - (Premio Parrocchie.it). Per quanto riguarda la sezione speciale Premio Parrocchie.it, è possibile votare, sul sito www.parrocchie.it, il sito preferito tra i primi dieci selezionati. Vedremo chi risulterà vincitore, personalmente sono curioso, e molto (e comunque il logo è carino).

Olanda: Paperino "cacciato" dall'Arca di Noè

Non ci crederete, ma hanno espulso Paperino dall’Arca di Noè. Beh, messa così, in effetti, sembra una battuta, ma la cosa è vera, anche se merita una spiegazione. Tutto parte da Johan Huibers, un ingegnoso olandese (ne abbiamo parlato tempo fa) che si è messo in testa di costruire una copia della celebre Arca. Che sembra essergli venuta decisamente bene: anche se le dimensioni sono solo un quinto di quelle originali, il suo aspetto esteriore è tale e quale quello che siamo abituati a vedere nelle illustrazioni. Huibers e i suoi collaboratori hanno fatto quindi attraccare il veicolo natatorio noachico in diversi porti olandesi, compresi Amsterdam e Rotterdam, per mostrarlo ai bambini e spiegare loro la storia di Noè. Iniziativa lodevole, non c’è dubbio, solo che, a scopo didattico mostravano ai bimbi in visita all’Arca una clip tratta dal celebre Fantasia 2000 in cui compare il celebre papero disneyano. Apriti cielo. I membri di una chiesa Riformata locale hanno protestato per la presenza pennuta ed i membri dello staff dell’Arca, per evitare polemiche, hanno deciso di cassarlo. Peccato, però, il cartoon è davvero delizioso. E poi è così diseducativo Donald Duck? Mi sa tanto che le cose diseducative sono altre.

lunedì 19 novembre 2007

Urbino: una laurea honoris causa per mons. Ravasi, studioso della Bibbia

La Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” conferirà oggi a monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, la laurea ad honorem in Antropologia ed Epistemologia delle Religioni. La motivazione della laurea ad honorem, secondo quanto affermato dal Consiglio di Facoltà, parla di mons. Ravasi come di “una delle personalità più apprezzate e conosciute della cultura cattolica italiana” per l’eccellenza “dell’attività scientifica e la straordinaria capacità di alta divulgazione dei temi biblici”. Il titolo della lectio magistralis che mons. Ravasi terrà in occasione del conferimento della laurea è infatti: “La Bibbia come grande codice della cultura occidentale”. Alcuni scritti, divulgativi ma interessanti, del neo-laureato si possono trovare qui. È davvero una bella notizia, questa della laurea ad honorem a mons. Ravasi, prima di tutto perché se la merita in toto (visto che alla Bibbia ha dedicato circa 150 volumi) e poi perché l’università marchigiana ha l’opportunità, conferendo questa, di lavare l’onta di altre lauree conferite recentemente con forse qualche (si noti la delicatezza) superficialità.

Amartya Sen, il terrorismo internazionale e le religioni

“Il dialogo tra le religioni non argina l’odio”: un titolo così non poteva ovviamente non attirare la mia attenzione. E in effetti, l’articolo che il premio Nobel Amartya Sen ha pubblicato sul Corriere della Sera merita la massima attenzione. Con qualche però. L’economista indiano prende le mosse da un rapporto, denominato “Un cammino civile verso la pace” e redatto dalla Commissione del Commonwealth, che ha il compito di indagare le cause del terrorismo internazionale. Parlando della questione delle identità, Sen scrivi che “persino l'immane violenza scatenata dalla Prima guerra mondiale, che costrinse tanti europei a partecipare da protagonisti consapevoli a una guerra inutile, si giustificava esaltando le identità nazionali, a scapito di tutto il resto. Oggi, l'effetto dirompente di una priorità così esasperata scaturisce sempre di più dall'affermazione di un'identità religiosa, anziché nazionale, ignorando tutte le altre eventuali appartenenze”. Osservazione ineccepibile e riguardo alla quale è difficile fare obiezioni. Poi però l’autore prosegue affermando che “persino il voler instaurare un «dialogo tra le religioni», che per quanto animato da buone intenzioni resta sempre piuttosto angusto (benché molto in voga in questo momento), rischia di minare seriamente altri tentativi civili, che si ricollegano a lingua, letteratura, espressioni culturali, politiche nazionali e interazione sociale capaci di aiutare gli individui a sottrarsi allo sfruttamento delle differenze religiose, perché questo ben presto minaccia di scalzare tutte le altre affiliazioni”. Cioè, pare di capire (anche se questo si comprende solo dall’insieme dello scritto) che l’autore auspicherebbe l’eliminazione di tutte le differenze (comprese, è questo il punto, quelle religiose) perché solo questo aiuterebbe a superare l’odio e la violenza montanti nel mondo. Magari questa è una semplificazione. Magari ho capito così solo io. Magari non era questa l’intenzione di Sen, però sarebbe bello discuterne con lui e si tratta di uno scritto davvero interessante.

venerdì 16 novembre 2007

Animali e religioni tra Oriente e Occidente

Davvero carinissima (e quindi meritevole di rilancio) questa cosa segnalatami da Boh dei cani onorati in Nepal in occasione della festa di Tihar. Anzi, con l’occasione “smaltisco” un po’ di materiale relativo al rapporto “animali – religioni”.

Può succedere che i nostri pets ci lascino anticipatamente. Come ricordarli in modo adeguato? La Pet Tribute Creations viene in nostro soccorso: con neppure 20 dollari (e ricordiamoci il favorevole cambio con l’euro) possiamo portare a casa un’illustrazione raffigurante il nostro animaletto scomparso tra le braccia di Gesù o della Madonna. Magari a qualcuno la cosa potrà sembrare kitch, ma siamo certi che Lui non sarebbe contrario.


È appena uscito in libreria «Gli animali del Vangelo raccontano...», del noto sacerdote – scrittore Alessandro Pronzato, particolarmente raccomandabile anche per la prefazione di Paolo De Benedetti, noto amico degli animali.


Il Los Angeles Times pubblica un articolo il cui titolo può far sobbalzare sulla sedia, ma il cui contenuto è davvero interessante.


E infine: avete mai pensato che a Natale potreste regalare un animale? Ma non un pet, bensì uno che serve per vivere alle popolazioni delle zone più svantaggiate del pianeta. Ecco un’utilissima guida per sapere come fare.     

mercoledì 14 novembre 2007

Suore o colf? La vicenda di Albano Laziale varca la Manica

Beh, devo fare davvero pubblica ammenda. Lì per lì avevo preso sottogamba la questione delle suore “cacciate” (notasi le virgolette, la questione è ancora controversa) dal vescovo di Albano perché si rifiutavano di fare le colf del parroco e del vice parroco. Come scrive Giacomo Galeazzi su La Stampa “le suore dovevano prestare servizio «materiale» ai due anziani sacerdoti presenti nella parrocchia. La richiesta è stata giudicata «inaccettabile» dalla superiora della casa generalizia di Lucca, e così il vescovo ha dato il benservito alle tre sorelle, nonostante i parrocchiani gli avessero chiesto, con una petizione che ha raccolto 1500 firme, di ritornare sui propri passi”. La vicenda deve avere comunque un suo spessore, se ora se occupa pure Ruth Gledhill, vaticanista del prestigioso Times, nel suo blog (e comunque Joe, autore del primo commento al post di Ruth, dev’essere proprio un bel birichino a farsi venire certi pensieri).

Gran Bretagna: forti opposizioni al "cappellano multireligioso"

Negli ospedali è bene che ci sia un unico cappellano che si occupi dei degenti di tutte le confessioni religiose o è piuttosto meglio che ciascuna fede abbia il proprio? Vista dall’Italia, la domanda (e l’alternativa che la stessa pone) sembra davvero lunare. Così non è invece in Gran Bretagna, dove il governo di Gordon Brown (per motivi di bilancio, non certo ecumenici) sembra decisamente orientato verso la prima ipotesi. Per scongiurare la cui attuazione si è addirittura costituito un comitato formato da parlamentari di diverso schieramento politico denominato “All Party Parliamentary Group for Chaplaincy”. La cosa sta provocando diverse polemiche oltre Manica e sarà interessante seguirne gli sviluppi. Chissà che un giorno o l’altro anche in Italia vedremo un imam accostarsi al capezzale di una vecchietta con il rosario in mano. Oggi sembra fantascienza, ma domani?

martedì 13 novembre 2007

Francia: un interessante sondaggio sull'avvenire del cristianesimo

Il quotidiano cattolico francese La Croix (che sia detto tra parentesi è un gran bel giornale) ha fatto realizzare dall’agenzia specializzata Ifop un sondaggio dall’impegnativo titolo di “L’avvenire del cristianesimo”. Interessanti i risultati, secondo i quali la maggioranza dei francesi ritiene che nella società attuale i cristiani “siano sufficientemente visibili”. Curioso che solo 4 francesi su 10 affermi di conoscere personalmente un amico o un vicino che sia “praticante” o “impegnato” nella vita della Chiesa. Per quanto riguarda le due principali missioni che i francesi assegnano alle Chiese per il 21° secolo, le stesse sono state individuate nella lotta alla povertà e in azioni per la pace nel mondo. Preoccupante (forse) che la maggioranza dei francesi (62%) si dica d’accordo riguardo l’ipotesi secondo la quale “tutte le religioni equivalgono”. In ogni caso, si tratta di un gran bello studio del quale sarebbe bello leggere l’equivalente nel nostro Paese.

lunedì 12 novembre 2007

Tutto è impermanente (anche i PC)

Capita che vi rubino un portatile che vi era caro perchè dentro c'erano cose cui tenevate, come posta, foto e documenti vari. L'occasione può essere però propizia per riflettere sulla saggezza delle grandi religioni. Per pensare, per esempio, che, come ci ricorda ogni tanto chi di queste cose se ne intende, tutto è impermanente (quindi perchè non dovrebbero esserlo i PC?). Oppure, per rimanere nel solco del cristianesimo d'Occidente, che anche in ciò bisogna trovare perfetta letizia. Che poi, a pensarci bene, sono due facce della stessa medaglia

Teocinema: a Barcellona si indaga sul rapporto tra cinema e spiritualità

Dal 15 al 17 novembre Barcellona sarà sede di un evento molto interessante per tutti coloro che sono interessanti al rapporto cinema-spiritualità. Nella capitale catalana si svolgerà infatti il primo congresso internazionale su Cinema e Teologia. I lavori inizieranno con una conferenza sulle chiavi per una lettura teologica del cinema pronunciata dal professor Lloyd Baugh, S.J., della Pontificia Università Gregoriana, cui seguirà una sezione dedicata a cineasti come Dreyer, Tsarkovski, Buñuel, Lars von Trier, Kieslowski e Woody Allen. L’Italia sarà rappresentata dal regista Ermanno Olmi (il quale dovrebbe anche intervenire personalmente ai lavori) autore di capolavori come L’albero degli zoccoli, La leggenda del santo bevitore, fino all’ultimo Centochiodi. Tra le iniziative in programma anche una tavola rotonda sul tema “Il Dio dei registi”.

venerdì 9 novembre 2007

Istat: poca religione nella vita quotidiana degli italiani

Il rapporto Istat “La vita quotidiana nel 2006" è un corposo documento (oltre 2,5 MB in PDF) che però vale davvero la pena scaricare perché ricchissimo di dati, cifre e riflessioni. Ovviamente, la parte che qui ci interessa è quella che inizia a pagina 173 ed intitolata “La partecipazione sociale e la pratica religiosa”. Per quanto riguarda in particolare quest’ultima, il rapporto evidenzia come si stia ormai stabilizzando la decrescita di coloro che si recano abitualmente in chiesa una o più volte la settimana mentre è in incremento la quota dei frequentanti solo saltuariamente e dei non frequentanti. Chissà, forse è anche questa scarsa frequentazione dei luoghi di culto ad essere responsabile dell’ignoranza religiosa degli italiani di cui si parlava qualche post fa. E comunque (non che la cosa consoli, tutt’altro) negli USA non stanno certo meglio. Un trafiletto pubblicato dall’ultimo numero del mensile Jesus (purtroppo non online) ed intitolato significativamente “Mc Donald’s batte Mosè”, informa infatti di un sondaggio svolto recentemente nel Paese relativamente alla conoscenza religiosa degli americani. Dire che i risultati sono sconfortanti è poco: gli intervistati hanno infatti dimostrato di ricordare meglio gli ingredienti del Big Mac che le Tavole della legge. Non è proprio il caso di concludere che mal comune è mezzo gaudio.

 

mercoledì 7 novembre 2007

Le suore miciofile maremmane e il Maine Coon

“Tra le zolle di terra tufacea della bassa Maremma e il verde muschiato dei cerri  tanto presenti da dare il nome al luogo: Cerreto, sorge, a qualche chilometro da uno dei più antichi borghi medievali, il nostro allevamento di gatti maine coon (…) maestoso nel portamento, dal carattere amabile: il più grande tra i piccoli felini”. Non ci sarebbe nulla di strano se queste parole fossero riportate nel sito di un qualsiasi allevatore di questa razza di gatti che definire meravigliosa è un eufemismo. Eppure la particolarità esiste, perché gli allevatori (o meglio le allevatrici) dei Main coon in questione sono delle monache. Sì proprio delle monache, per l’esattezza delle Carmelitane dell’antica osservanza, che dall’allevamento di questo felino nel loro monastero maremmano  traggono di che sostentarsi. E anche il sito è fatto davvero bene, vedere per esempio la sezione dedicata alla palestra felina, roba che fa venire immediatamente il desiderio di trasferirsi nel monastero in questione in qualità di cappellani (malcelato autoinvito…).

Islam e induismo: due iniziative della Chiesa per il dialogo

Due buone notizie nel campo delle relazioni tra la Chiesa cattolica e le altre religioni. Quanto poi le medesime siamo bene accolte dalle stesse, si vedrà, ma intanto non resta che registrarle. La prima viene da Milano, dove l’ufficio Ecumenismo e dialogo dell’arcidiocesi ha rinnovato anche quest’anno l’invito ai parroci a passare anche nelle abitazioni dei fedeli di fede musulmana durante la visita nel periodo natalizio alle famiglie per la benedizione delle case. “Le esperienze degli anni scorsi – spiegano don Gianfranco Bottoni, responsabile dell’ufficio e don Giampiero Alberti, collaboratore per i rapporti con l’Islam - ci incoraggiano a proseguire in questa linea: le nostre feste di Natale o di Pasqua possono offrire l’occasione per un incontro”. L’ufficio diocesano ha preparato per l’occasione due modelli di lettera (disponibili anche in lingua araba, inglese, francese e urdu) da lasciare nelle case dove si spiega ai fedeli musulmani il significato per i cristiani della festa del Natale e il desiderio di dare insieme “al mondo una testimonianza efficace della nostra fede nell'Unico Dio”.

Nel frattempo, e siamo all’altra notizia, il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha diffuso il testo rivolto ai fedeli hindu per la festa di Diwali. “E’ solo attraverso il nostro dialogo – si afferma tra l’altro nel documento - evitando ogni forma di pregiudizio e di idee stereotipate sugli altri e testimoniando fedelmente i nostri precetti ed insegnamenti religiosi, che possiamo realmente superare i conflitti”.

lunedì 5 novembre 2007

Rete sì o no? Ecclesiastici a confronto

Fare paragoni è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Va beh, la battuta è quella che è, ma mi è venuta spontanea e non ho saputo rinunciarci. Però, a volte, fare paragoni è davvero istruttivo. Come spiegare, per esempio, la diversità di vedute tra due ecclesiastici riguardo alla Rete? Gli stessi sono il vescovo di Trento, Luigi Bressan, ed il gesuita Antonio Spadaro. Il primo ha parlato di Internet al cimitero (non è uno scherzo) nel giorno dei Santi affermando che «Abbiamo un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza e non possiamo lasciarci illudere da una cultura del virtuale, dove tutto può essere modificato, distrutto, ma anche fatto tornare in vita. Esso è fittizio e non è reale». Ben altra aria si respira in un articolo di Spadaro (autore tra l’altro di un pregiato saggio sulla Rete) pubblicato su Civiltà Cattolica. Purtroppo non è online ma se ne può leggere una bella recensione su blog.mytech.it. “Sarebbe ingenuo pensare –afferma tra l’altro Spadaro- che la Rete sia necessariamente un luogo di spersonalizzazione. La Rete è un ambiente che, nonostante tutti i rischi di alienazioni, permette di sperimentare nuove forme di contatto, di relazione e di espressione personale”. Come spiegare questa differenza di vedute? Forse anche con il fatto che Spadaro sa di cosa parla mentre Bressan parla per sentito dire? Chissà, fatto sta che è una diversità che fa pensare.

Più immortalità per tutti

No, quella del titolo non è (ancora?) la promessa di qualche politico sempre alla ricerca di consenso. Si tratta invece del progetto di cui parla un articolo (purtroppo non online) del supplemento culturale del Sole 24Ore e che consiste nel saltare a piè pari un paio di millenni di tradizione cristiana (ma non solo) di sepoltura per tornare a ciò che prevede la religione egizia. Insomma, la piramide. Solo che, essendo gli spazi a disposizione limitati ed essendo difficoltoso per ognuno costruirsi la propria, gli ideatori di The Great Pyramid.org hanno pensato bene di vendere dei blocchi di cemento di 90x60x90 cm a ciascuno dei sottoscrittori. L’obiettivo è di arrivare, nel giro di qualche decina di anni a venderne cinque milioni, il che permetterebbe alla piramide di arrivare all’altezza di 150 metri, più di quella di Cheope. Ma perché mettere limiti alla Provvidenza (ops, volevano dire al Fato)? Gli organizzatori non disperano infatti di arrivare ai cento milioni di sottoscrittori, il che permetterebbe alla piramide di raggiungere i 600 metri. Insomma, morire sarà un’esperienza totalmente diversa da come ce l’eravamo figurata sinora.  

sabato 3 novembre 2007

La realtà è amara (ma per fortuna ci sono le nuvole)

E’ quasi una settimana che non riesco a togliermi dalla testa la storia degli attivisti della Westboro Baptist Church, condannati da una giuria di Baltimora a pagare quasi 11 milioni di dollari di risarcimento ai familiari di un soldato gay ucciso in Iraq. È costume, infatti, per gli aderenti a detta chiesa, presentarsi ai funerali dei soldati gay scandendo i loro osceni slogan, del tipo: “God hates fags” (la traduzione ognuno se la faccia per contro proprio) asserendo che la loro morte è voluta da Dio per punire l’America e la sua politica tollerante verso l’omosessualità. In quale abisso di orrore è sprofondato che mette in piedi certi siti e si lascia andare a certe dichiarazioni? Qual è il Dio in cui crede? Chissà, magari pure questo è un danno collaterale della guerra in Iraq.


Però non è giusto chiudere la settimana con questa amarezza, quindi ecco una buona notizia. Lorenzo Gobbi, che ha già un suo bellissimo blog che si chiama L’attenzione, ha convinto la moglie Maddalena ad aprirne uno suo. Per fortuna, perché quest’ultima ha molto materiale riguardante lo scrittore francese Christian Bobin, particolarmente caro a chi scrive, materiale che ora potrà essere messo a disposizione di tutti. Une bibiothèque de nuage, questo il bel nome del blog, sarà un luogo in cui rifugiarsi quando le amarezze del presente rischieranno di prendere alla gola e di togliere il respiro.

venerdì 2 novembre 2007

Svizzera: al via la "Settimana delle religioni"

E se dalla Svizzera cominciassimo ad importare non solo cioccolata ed orologi, ma anche buone idee? Come, per esempio, quella di una “Settimana delle religioni”, che prenderà il via domenica prossima per concludersi il 10 novembre. Si tratta di una iniziativa che si svolge per la prima volta in tutto il Paese elvetico su iniziativa della Comunità interreligiosa in Svizzera IRAS COTIS, fondata nel 1992 con l'obiettivo di promuovere una cultura del rispetto reciproco. Scopo della 'Settimana delle religioni' è quello di rendere attenta l’opinione pubblica della presenza delle diverse realtà religiose in Svizzera considerando che le stesse hanno una rilevanza sia per il singolo che per la comunità. Particolarmente carino questo invito che viene fatto nel sito dell’evento: “Invita credenti di altra appartenenza religiosa a venire nella tua comunità o a partecipare a un evento culturale. Porta il tuo coro a cantare in un'altra comunità religiosa. Proclama le feste che si festeggiano nella tua comunità. Invita un gruppo interreligioso a discutere attorno a una tazza di tè”. Sì, una bella idea da importare.

giovedì 1 novembre 2007

Gli italiani e i libri religiosi: questi sconosciuti

Va bene che i sondaggi e le statistiche, come insegnava già Trilussa, vanno prese con le molle, però possono aiutare a riflettere. Come quello pubblicata dall’ultimo numero di Famiglia Cristiana che ha per oggetto “Gli italiani e i libri religiosi”. I risultati, a dire il vero, sono abbastanza sconfortanti: Solo il 16% degli italiani ha letto per intero, almeno una volta nella vita, i quattro Vangeli, mentre il 69% non li ha mai letti e il 15% dichiara di averli letti solo in parte. Non va meglio se si passa al settore dei libri religiosi: solo il 18% degli intervistati (pari al 32% di chi dichiara di avere letto libri) dichiara infatti di averne preso in mano uno nel corso dell’ultimo anno. E’ quindi con qualche ragione che l’amico Christian Albini si chiede: “In che cosa consiste, allora, il cattolicesimo di popolo degli italiani che anche al Convegno di Verona dello scorso anno è stato nominato frequentemente e indicato come segno di una singolarità italiana nel panorama religioso europeo, a riprova dell'adeguatezza dell’strategia della CEI nel periodo ruiniano?”. Domanda legittima e risposta soddisfacente, a parere del sottoscritto.

mercoledì 31 ottobre 2007

Sorpresa (forse): gli immigrati sono in maggioranza cristiani

Come ogni anno a fine ottobre, è stato presentato alla stampa il Dossier immigrazione, curato come sempre da Caritas Italiana e Migrantes. Peccato che la maggior parte dei resoconti si sia incentrata sul contributo che gli immigrati possono dare all’economia. Ci sono, infatti, altri dati interessanti cui dar conto, per esempio quelli relativi alle religioni degli immigrati. Si apprende quindi dal rapporto che i cristiani (1.791.758) sono quasi la metà degli stranieri presenti, anche se gli ortodossi nell’ultimo anno hanno superato i cattolici di 233.000 unità (sono oggi 918.000). I musulmani, con più di 1 milione di presenze, sono il secondo gruppo religioso del Paese, presenti in 735 luoghi di preghiera o associazioni. “Pensiamo che nell’attuale contesto – affermano gli autori del dossier – si possa condividere un impegno che unisca cattolici, cristiani di altre confessioni e fedeli di altre religioni, per mostrare alla società che credere in Dio non solo ha un valore personale ma può essere anche costruttivo per l’intera società”. Alcuni rimarranno forse stupiti nell’apprendere che gli immigrati sono per la maggioranza cristiani e non islamici, ma abbattere i luoghi comuni è un esercizio sempre salutare.

martedì 30 ottobre 2007

Vivere biblicamente: la ricerca di un ebreo agnostico americano


Cari lettori maschietti, avete mai pensato a cosa potrebbe succedere se, tornando a casa, diceste a vostra moglie che avete in programma di aggiungerne un’altra e poi magari un’altra ancora? Bene, se la vita non vi sembra abbastanza complicata, questo è il tipo di problemi che si è fatto per un anno A. J. Jacobs, un ebreo (anche se si definisce tale come l’Olive Garden può definirsi un ristorante italiano, evidentemente ha avuto problemi con la sua cucina) americano che per un intero anno ha cercato di vivere seguendo alla lettera i dettami della Bibbia e poi ci ha scritto sopra un libro. Per dire delle problematiche che Jacobs ha dovuto affrontare: ha dovuto evitare di avere rapporti sessuali con la moglie subito prima e subito dopo il ciclo mestruale, ma ha anche dovuto evitare di sedersi accanto a donne mestruate, cosa che afferma avergli procurato qualche grattacapo nella metropolitana di Manhattan. Quest’ultimo dev’essere stato un problema difficile a risolvere, ma non quanto lo spezzare il collo di una mucca accanto alla scena di un omicidio irrisolto. Insomma, pare di capire, la ricerca e il libro sono poco più di un divertissement, che magari potrebbe essere simpatico leggere nelle fredde serate dell'incipente inverno, ma nulla di più.

lunedì 29 ottobre 2007

God Tube: un "ghetto" cui guardare con attenzione

In tutta sincerità, all’inizio avevo un po’ snobbato (e forse quel “po’” è di troppo) il fenomeno. Al pari, infatti, dei suoi omologhi islamico ed ebraico, mi sembrava una sorta di ghettizzazione. O meglio, di autoghettizzazione, che di tutte è la peggiore. Se qualcuno non avesse ancora capito, si sta parlando di GodTube, “clone” in salsa cristiana del celeberrimo YouTube. Ora, un paio di letture, dovrebbero indurre ad una più attenta riflessione. La prima viene dal Los Angeles Times, dove si riportano dati che fanno davvero riflettere. Come l’impressionante incremento del numero di visitatori, per esempio. Altre interessanti considerazioni vengono da un post pubblicato da Il Comunicatore in cui, dopo aver preso in esame il fenomeno, si fa cenno, più in generale, alla propensione degli internauti alla navigazione in siti ad argomento religioso. “Oggi 82 milioni di americani - è uno dei dati che personalmente mi hanno più colpito- vanno su Internet per motivi legati ai loro interessi religiosi; sono più di quelli che usano la rete per interrogare la loro banca o per cercare di fare nuove conoscenze”. Insomma, GodTube sarà pure un ghetto, ma un ghetto cui guardare con molta attenzione.

sabato 27 ottobre 2007

Tra icone e dipinti zen, un fine settimana all'insegna dell'arte

Non c’è davvero che l’imbarazzo della scelta per chi, in questo fine settimana, sia deciso ad andar per mostre. Eccone alcune diverse tra di loro, ma tutte ugualmente interessanti. La prima ci porta presso la basilica di Santa Maria in Montesanto, a Roma, dove ieri si è tenuta a vernice di Sulle tracce dell’Icona, una mostra degli allievi del corso di Tecniche Pittoriche Antiche della Scuola d’Arte e dei mestieri del Comune di Roma “Nicola Zabaglia” che si sono cimentati con quella che non è solo una tecnica pittorica ma prima di tutto un itinerario spirituale. Dal cristianesimo allo Zen, ecco che a Milano sono in scena i dipinti della collezione di Renzo Freschi. Si tratta di 27 lavori datati dal XVIII agli inizi del XX secolo che presentano i soggetti più caratteristici della pittura e della dottrina Zen. Tornando a Roma, ecco una mostra originale fin dal titolo: “Modigliani e la spiritualità africana”, un itinerario che mette in parallelo le opere dell’artista italiano e quelle di alcuni artisti africani. Una spiritualità poco nota ai più, quella africana, che la mostra romana contribuirà certamente a far conoscere maggiormente.

venerdì 26 ottobre 2007

La rinnovata attenzione alla religiosità è figlia della paura (Romano docet)

Davvero interessante l’editoriale che Sergio Romano pubblica sul Corriere della Sera oggi in edicola. Prendendo lo spunto dall’aumentato numero del turismo religioso a Roma dopo l’elezione al pontificato di Benedetto VXI, Romano fa alcuni esempi (dai funerali di Boris Eltsin alla protesta dei monaci Birmani, da un’assemblea di evangelici americani alla Turchia, passando per il Ramadan) per portare acqua al mulino della tesi che il “mercato religioso” (come lo chiamano i sociologi) tira come non mai. Anche l’integralismo musulmano, a parere dell’editorialista, non sarebbe che un aspetto di questa rinnovata attenzione ai temi religiosi. Attenzione che ha un padre, anche se sarebbe meglio chiamarlo patrigno, con un nome ben preciso: paura. Si va dalla paura economica e sociale a quella ambientale, passando per quella che investe l'area delle certezze e della moralità. “Ciò che può sembrare progresso conclude Romano- rappresenta per molti un fattore di smarrimento e di confusione. Mentre gli uomini politici vivono alla giornata e cercano di accontentare tutti i loro elettori, le religioni danno risposte nette e offrono ai fedeli disorientati l'ancora della certezza”. Tesi un po’ all’ingrosso, bisogna dire, ma che comunque hanno il pregio di non prestarsi ad equivoci e che possono rappresentare una buona base di discussione.

Internet? per i netizen americani offre molte opportunità per la vita spirituale

Cosa pensano i netizen americani della Rete in generale, del suo utilizzo e della sua influenza nella propria esistenza personale? A questa domanda ha inteso rispondere un sondaggio i cui risultati sono stati resi noti in Italia da Punto Informatico.  Se ne parliamo qui è perché nel sondaggio si fa cenno anche alla sfera spirituale. A parte che “molti degli intervistati amano la rete come il prossimo loro”, ma l’aspetto forse più interessante della cosa è che “il 6 per cento dei rispondenti ha considerato Internet un tentatore strumento del demonio, c'è chi vede nella rete un viatico che accompagna al divino, di qualunque natura esso sia. Sono addirittura il 20 per cento i militanti di alcune frange della cristianità protestante a ritenere che Internet conduca alla salvezza”. Fa riflettere questa cosa che sono molti di più coloro che vedono le opportunità positive della Rete che quelle negative (poi lasciamo stare se la medesima sia uno strumento diabolico o porti alla salvezza: nessuna delle due, ma il discorso porterebbe lontano).

giovedì 25 ottobre 2007

Top Verses: i versetti biblici "al top" per popolarità


Davvero una gran bella applicazione quella di cui parla il sempre informatissimo ChurchRelevance. Si tratta di TopVerses.com, che si propone di far effettuare all’utente ricerche per parole chiave o casuali sui versetti biblici, appunto, “al top” per popolarità. Per determinare la popolarità degli stessi, è stato condotto un apposito studio tra i 37 milioni di riferimenti biblici presenti in rete. Come notato dal sito francese BlogDei, le sorprese non sono mancate. Se c’era infatti da aspettarsi che ben 87 versetti su 100 tra i più popolari appartenessero al Nuovo Testamento, può magari destare stupore che al “top” dei libri biblici neotestamentari (sempre per citazioni) si collochi la non celeberrima Lettera agli Efesini. Stupore magari aumentato dal fatto che, se si passa all’Antico Testamento, vediamo un altro piccolo libro, quello del profeta Malachia, svettare con cinque versetti citati tra i primi mille. Insomma, anche in campo biblico, piccolo è bello.